
La manovra finanziaria del governo apporta modifiche sostanziali su diversi fronti economici e sociali, proponendo misure significative sia nel settore dell’educazione che in quello previdenziale. Tra le novità più rilevanti spicca l’introduzione di un voucher destinato alle famiglie con un reddito ISEE fino a 40.000 euro, utilizzabile esclusivamente nelle scuole paritarie. La misura prevede un contributo annuale massimo di 1.500 euro per studente, con un finanziamento complessivo che non supera i 65 milioni di euro annui. Tale emendamento, firmato da Lorenzo Malagola del FdI, necessita di un decreto attuativo del Ministero dell’Istruzione per essere implementato.
Parallelamente, si assiste ad una spinta notevole verso il rafforzamento dei fondi pensione. Due emendamenti principali mirano a modificare le dinamiche del Trattamento di Fine Rapporto (TFR), incentivando il passaggio di quest’ultimo dalla gestione aziendale a quella dei fondi di previdenza complementare. Gli emendamenti, proposti rispettivamente da Lega e FdI e firmati da Tiziana Nisini e Walter Rizzetto, introducono un periodo semestrale nel quale i lavoratori potranno optare per questa transizione con il meccanismo del silenzio-assenso. In assenza di decisione attiva da parte del lavoratore, il TFR verrà automaticamente trasferito ai fondi pensione entro sei mesi.
Un’altra proposta di rilievo riguarda le pensioni minime, con un incremento suggestivo del 2,7% per il 2025, rispetto al 2,2% precedentemente previsto. Gli esponenti di Forza Italia, tra cui Pella, Cannizzaro, Barelli e Nevi, hanno proposto questo adeguamento finanziato attraverso risorse del Fondo per le esigenze indifferibili, quantificate in 100 milioni. Questa proposta risponde alle critiche relative agli adeguamenti minimi delle pensioni, che in contesti inflazionistici risultano inadeguati a garantire un sostegno effettivo ai pensionati.
Le reazioni alle diverse misure proposte non si sono fatte attendere. Il segretario generale della UIL pensionati, Carmelo Barbagallo, ha ironizzato sull’incremento delle pensioni minime, osservando che, pur essendo un miglioramento, il margine di aumento rimane modesto. Commenti critici provengono anche dal settore industriale, con il segretario nazionale della Fiom Cgil, Samuele Lodi, che lamenta ripristini finanziari insufficienti nel settore automobilistico, nonostante le promesse di incentivi e sostegni.
Non meno rilevante è la posizione del governo sugli ecobonus, con il ministro Adolfo Urso che evidenzia l’inefficacia delle politiche punitive sui costi aziendali senza una vera soluzione alla crisi di produzione nazionale. L’incontro con Stellantis ha lasciato insoddisfatte le parti sociali, anticipando ulteriori discussioni.
Queste modifiche e proposte legislative rappresentano un tentativo di bilanciare sostegno sociale e incentivi economici in un periodo di incertezze finanziarie. Con il dibattito ancora aperto, resta da vedere quali misure risulteranno effettivamente implementate e quali impatti avranno sulla società italiana nel prossimo futuro.