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Nuovi Orizzonti nella Lotta all’Evasione: Incremento e Prospettive Future

In POLITICA
Febbraio 04, 2025

Il 2024 segna un punto di svolta nella storia della fiscalità italiana con il recupero di ben 32,7 miliardi di euro, superando i 31 miliardi del 2023. Tali cifre non sono frutto del caso, ma del rigoroso e strategico operato dell’Agenzia delle Entrate, sotto la guida attenta del viceministro delle Finanze, Maurizio Leo. Al termine di un anno di intensificazioni sui fronti del controllo fiscale, è la stretta collaborazione tra le direttive governative e l’ente incaricato delle riscossioni a portare a risultati tanto esaltanti.

Il totale recuperato include non solo i fondi riscossi tramite le ordinanze e controlli usuali, ma anche attraverso politiche speciali come la rottamazione delle cartelle. Vi sono inoltre contributi importanti derivanti dall’attività dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, la quale agisce per conto di entità diverse come Inps, Inail e diversi ministeri.

Questi risultati si inseriscono in un quadro più ampio di riforma fiscale, promossa con veemenza dal governo corrente, soprattutto da figure come Marco Osnato e Lucio Malan di Fratelli d’Italia, i quali sottolineano come la politica fiscale amichevole non significhi permissività, ma piuttosto un’azione governativa pensata e mirata.

Tra le novità che potrebbero incrementare ulteriormente l’efficacia delle politiche fiscali vi è la discussione attuale nel decreto Milleproroghe. In particolare, spicca la proposta di riapertura dei termini per la rottamazione delle cartelle esattoriali. Questa misura, se approvata, permetterà a chi non ha potuto adempiere ai pagamenti precedenti di regolarizzare la propria situazione, condizionata dall’approvazione finale della Ragioneria per garantire il rispetto dei bilanci pubblici.

Altresì, il dibattito si estende al trattamento delle auto aziendali e alla questione dei contributi per i redditi bassi, con potenziali rinvi a decisioni future che potrebbero modificare il panorama fiscale per cittadini e imprese.

Dettagliatamente, il viceministro Leo ha sollevato interrogativi sull’applicabilità dei trattamenti integrativi in assenza di tassazione, ponendo le basi per una riflessione critica sul reale funzionamento delle agevolazioni fiscali. Questa questione, oltre a essere tecnica, tocca aspetti centrali della equità e dell’efficacia della politica fiscale.

Nonostante le proteste delle opposizioni in merito ad alcune decisioni assunte con il decreto in discussione, ciò che emerge con chiarezza dal panorama attuale è una volontà ferma del governo di proseguire sulla strada di un sistema fiscale equo, efficace ed efficiente, capace di combattere l’evasione fiscale senza compromessi, pur mantenendo un dialogo aperto con le esigenze dei cittadini.

In conclusione, mentre si naviga tra bilanciamenti e necessità di interventi mirati, rimane palpabile l’impegno verso una gestione fiscale che non solo asseconda le esigenze di giustizia e equità sociale, ma che si dimostra anche proattiva nell’adattare le leggi e le pratiche alle sfide continue che il contesto economico globale presenta.