La strada verso la regolarizzazione dei debiti tributari si allunga dando maggiore respiro ai contribuenti italiani. Una bozza di decreto legislativo, attesa di approvazione nel Consiglio dei ministri, apre la possibilità di estendere i piani di rateizzazione dei debiti con l’Erario fino a un massimo di 120 rate mensili. Un cambiamento significativo che modifica le attuali condizioni, limitate a un tetto massimo di 72 rate.
La nuova misura è pensata per venire incontro a quei cittadini e imprese che attraversano “una temporanea situazione di obiettiva difficoltà”, ai quali sarà permesso di dilazionare il pagamento dei propri debiti fiscali. La suddivisione delle rate varia in base all’ammontare del debito; per importi superiori a 120mila euro, i piani di rateizzazione saranno soggetti a modalità specifiche, mentre per debiti fino a 120mila euro, sarà sufficiente una dichiarazione di temporanea difficoltà per accedere a un piano progressivo di rateizzazione.
Secondo la bozza, a partire dal 2029, i contribuenti che dichiarano una temporanea obiettiva difficoltà e hanno debiti fino a 120mila euro, vedranno incrementare il numero delle rate a disposizione: si partirà da una dilazione a meno rate, per poi aumentarle progressivamente ogni biennio fino a raggiungere le 108 rate mensili.
Questo cambio di rotta non sarà immediato. La normativa sottolinea che le nuove disposizioni entreranno in vigore a partire dal 2025. Di conseguenza, fino al 31 dicembre 2024, le domande di rateizzazione saranno ancora regolate secondo le norme attuali. Il provvedimento si prefigura quindi come uno strumento di lungo periodo per consentire una più agevole risanamento delle posizioni debitorie nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, fornendo un meccanismo più flessibile ed adattabile alle fluttuanti condizioni economiche dei contribuenti.
Mentre la proposta legislativa attende di essere discussa e approvata, i contribuenti sono in attesa di vedere in che modo questo nuovo decreto potrebbe impattare sulla gestione dei loro debiti e sulla pianificazione finanziaria. Le associazioni di categoria e i commercialisti seguiranno con attenzione il dibattito, pronti a suggerire possibili migliorie e a fare chiarezza una volta che il quadro normativo sarà definito. Nel frattempo, l’appello generale è quello di una semplificazione che possa realmente facilitare i contribuenti senza aggravare la loro già delicata situazione finanziaria.