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PMI: La nuova forza del Centro-Sud e l’urgenza di una finanza che accompagni lo sviluppo.

In ECONOMIA, OPINIONE
Giugno 25, 2025
La riflessione di Salvatore Guerriero, Presidente Nazionale ed Internazionale della Confederazione delle Imprese nel Mondo – PMI INTERNATIONAL

Il mondo corre veloce. L’intelligenza artificiale e la transizione digitale stanno riscrivendo radicalmente le logiche produttive, i modelli organizzativi e le forme di mercato. Le imprese, in particolare quelle piccole e medie, si trovano oggi a dover affrontare un contesto globale in continua e imprevedibile trasformazione. Ma proprio in questo scenario in accelerazione, un dato sorprendente emerge con chiarezza dalle ultime rilevazioni: le PMI italiane, soprattutto nel Centro e Sud del Paese, si stanno rivelando più strutturate e reattive rispetto a quanto si è ritenuto per lungo tempo. Questa è una novità importante. Un segnale che rompe vecchi stereotipi territoriali e restituisce una fotografia più realistica e dinamica del nostro tessuto produttivo. Le PMI del Mezzogiorno, a lungo ritenute fragili e marginali, stanno dimostrando una resilienza e una capacità adattiva straordinaria, rispondendo con prontezza alle sfide poste dalla tecnologia, dalla qualità del prodotto e dalla competitività internazionale. Il PNRR, in questo contesto, sembra iniziare a mostrare effetti concreti. Non parliamo solo di grandi opere o riforme annunciate, ma sono le statistiche legate alla crescita economica, all’occupazione e alla produzione nelle aree meridionali che stanno segnalando un risveglio. Certamente non è ancora una rivoluzione, ma è una tendenza che apre a prospettive nuove, dove il Sud può tornare protagonista grazie alle sue imprese, capaci di trasformare i limiti in opportunità.  Tuttavia, perché questo segnale si trasformi in uno sviluppo duraturo e strutturale, occorrono alcune scelte strategiche. Primo fra tutti, un sistema del credito più accessibile, efficiente e vicino alle realtà imprenditoriali, soprattutto quelle di minore dimensione che spesso non hanno le risorse per sostenere innovazione e crescita. Le PMI hanno bisogno di strumenti finanziari rapidi, mirati e tarati sulle loro esigenze reali. Ma non basta. Accanto al credito, è urgente anche una crescita concreta del mercato dei capitali dedicato alle imprese, un ambiente in cui l’investimento privato possa affiancare quello pubblico. Gli ingenti fondi del PNRR non devono rimanere un’occasione isolata. Devono diventare la base di un ecosistema finanziario maturo e inclusivo, capace di sostenere lo sviluppo nel tempo. Le PMI italiane non sono semplicemente una “categoria economica”: sono l’anima produttiva del Paese, espressione di competenze, creatività, capacità di resistenza e innovazione. Nonostante anni di difficoltà, sono oggi più preparate ad affrontare le trasformazioni globali, a patto che lo Stato e il sistema finanziario facciano davvero la loro parte.  È il momento di creare le condizioni, perché queste imprese possano finalmente giocare alla pari sul mercato globale. Per farlo, serve un patto di sistema tra istituzioni, banche, investitori e imprese. Un’alleanza concreta per trasformare la frammentazione in forza e l’agilità in vantaggio competitivo.  Solo così potremo trasformare la resistenza in crescita e le potenzialità in risultati. E forse, per la prima volta dopo anni, sarà proprio il Sud a guidare una nuova fase dello sviluppo italiano. Ci sono buone probabilità che l’ipotesi divenga realtà.

di Salvatore Guerriero

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Salvatore Guerriero