69 views 3 mins 0 comments

Polemiche e ‘Chiavi di Pompei’: Franceschini Contraffuoco

In POLITICA
Settembre 04, 2024

In un clima politico teso, caratterizzato da attacchi trasversali tra partiti, emerge la figura di Dario Franceschini, senatore e ex ministro della cultura, al centro di una polemica che ruota attorno alle “chiavi di Pompei”, un simbolico riconoscimento che ha suscitato non poco clamore. Difendendosi dalle recenti accuse mosse dal partito Fratelli d’Italia, Franceschini ha esposto la sua versione dei fatti con una chiarezza esemplare, insistendo sulla sua totale trasparenza.

“Mi vedo attaccato con ferocia dalla contraerea di Fratelli d’Italia”, ha dichiarato Franceschini, evidenziando come tale offensiva sia, a suo dire, un tentativo di distogliere l’attenzione da questioni più scottanti che riguardano il suo successore. L’ex ministro, non nuovo alle dinamiche politiche italiane, non si è sottratto dal rispondere alle accuse, anche in risposta all’impossibilità di intervenire direttamente nelle interrogazioni parlamentari, che sono di competenza del governo in carica.

Il cuore della disputa risiede nella gestione delle chiavi di Pompei, un oggetto che gli è stato consegnato durante una cerimonia ufficiale il 20 maggio 2022. Franceschini ha spiegato che non ha mai depositato le chiavi presso il Ministero poiché le ha considerate un riconoscimento personale piuttosto che un dono di rappresentanza, ai sensi del d.P.C.M. del 20 dicembre 2007.

La questione ha acquistato un’ulteriore dimensione quando, soltanto ieri, l’ex ministro ha appreso del potenziale valore dell’oggetto, fino a quel momento considerato di scarso valore. “Credendo fosse una semplice ‘patacca’, come ha detto oggi il ministro Sangiuliano, ho agito di conseguenza”, ha affermato Franceschini. Tuttavia, una volta venuto a conoscenza della possibile importanza dell’oggetto, ha immediatamente contattato il Cerimoniale di Stato e delle onorificenze per chiarire la natura del dono ricevuto.

La risposta di Franceschini non si è fatta attendere: “Appena appreso del possibile valore, ho inviato una Pec al Cerimoniale di Stato alle 12:58 per verificare se le chiavi dovessero essere considerate un regalo di cortesia o di rappresentanza, e quindi consegnate alla pubblica amministrazione.” Inoltre, ha garantito che, indipendentemente dalla valutazione che verrà fatta, intende consegnare l’oggetto al Ministero.

Questo episodio mette in luce non solo la complessità dei protocolli governativi relativi ai doni ufficiali, ma anche come tali questioni possano trasformarsi rapidamente in strumenti di lotta politica. Nel raccontare la sua esperienza e le azioni intraprese, Dario Franceschini ha cercato di stemperare le controversie, mantenendo una posizione di principio sulla necessità di trasparenza e correttezza, principi che ritiene debbano guidare il comportamento di ogni funzionario pubblico. Nel contesto di una politica italiana sempre più polarizzata e combativa, la sua risposta rappresenta un tentativo di porre fine a una polemica che, sebbene possa sembrare minore, sottolinea le tensioni e le sfide del servizio pubblico nel paese.