In una recente intervista concessa a Sky TG24 Economia, Claudio Durigon, senatore della Lega e sottosegretario al Lavoro, ha manifestato con chiarezza e decisione la posizione del suo partito riguardo alla proposta di aumentare di tre mesi l’età pensionabile in adeguamento all’aspettativa di vita. Questa dichiarazione pone la Lega in netto contrasto con le tendenze attuali, che vedono altri paesi europei adeguare progressivamente i limiti di età per la pensione alle statistiche di longevità crescenti.
Durigon ha esposto senza ambiguità il rifiuto a supportare tale misura, che si iscrive in un contesto di continui aggiustamenti legislativi in questa direzione. “Siamo fermamente contrari a ulteriori estensioni dell’età pensionabile, così come ci siamo sempre opposti all’introduzione di finestre temporali arbitrarie nel calcolo dell’età pensionistica,” ha affermato il sottosegretario, evidenziando una consistente resistenza a qualsiasi forma di dilazione delle condizioni di uscita dal lavoro.
Questo punto di vista non solo riflette la linea tradizionalmente più protettiva verso i lavoratori adottata dalla Lega, ma si inserisce anche in un più ampio dibattito politico e sociale sull’equilibrio tra tempo lavorativo e diritti previdenziali. Il crescente allungamento dell’aspettativa di vita, infatti, pone inevitabili questioni sul come bilanciare in modo equo gli anni di lavoro con quelli di pensione, senza gravare eccessivamente sulle generazioni future e al tempo stesso garantire una vita dignitosa agli anziani.
Durigon ha inoltre aggiunto che sono in corso di valutazione diverse alternative per evitare l’incremento dell’età pensionabile, segnalando una proattività nel cercare soluzioni che non implichino un allungamento del percorso lavorativo. “Abbiamo tutto il tempo per trovare soluzioni alternative, in modo che l’età pensionabile possa rimanere invariata,” ha precisato, sottolineando l’impegno del suo partito a lavorare per una risoluzione che sia favorevole ai lavoratori.
Le parole di Durigon sollevano questioni significative riguardo il futuro del sistema pensionistico italiano, che si trova costantemente al centro di dibattiti sia a livello nazionale sia internazionale. Nel contesto delle sfide demografiche poste dall’invecchiamento della popolazione, la posizione della Lega suggerisce una visione politica che privilegia la stabilità sociale e il rispetto dei diritti acquisiti dai lavoratori, forse a discapito di una rivisitazione strutturale che molti ritengono necessaria per garantire la sostenibilità a lungo termine del sistema previdenziale.
In questa delicate equilibrio tra diritti, aspettative e necessità economiche, la posizione espressa da Durigon porterà certamente a ulteriori discussioni e confronti nel panorama politico italiano, dove le questioni di previdenza e lavoro continuano a essere di scottante attualità. L’evolversi di questo dibattito sarà decisivo per delineare i contorni di un sistema che dovrà adattarsi con prudenza alle dinamiche sociali ed economiche di un Paese in rapida trasformazione.