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Prossime mosse della BCE: previsti tagli dei tassi d’interesse

In ECONOMIA
Gennaio 29, 2025

La Banca Centrale Europea (BCE) si appresta a dimostrare ancora una volta il proprio ruolo cruciale nell’ambito economico europeo, con una mossa di politica monetaria attesa e considerata inevitabile: un taglio dei tassi di interesse previsto per domani. Secondo le più recenti indicazioni fornite dagli scambi nel mercato dei derivati sulla curva dei tassi, vi è una convinzione unanime che la BCE ridurrà i tassi di un quarto di punto percentuale, portandoli al 2,75%. Tale intervento non si presume isolato, ma l’apertura di una serie di azioni voltate ad un ulteriore allentamento monetario.

Le aspettative di mercato concordano su un percorso di allentamento che vedrebbe la BCE procedere con riduzioni successive fino a raggiungere un tasso di interesse del 2% nel medio periodo. Si prefigura un calendario dove la prossima diminuzione avverrà tra marzo e aprile, seguita da ulteriori tagli in maggio e tra settembre e dicembre di quest’anno. Tuttavia, l’orizzonte è increspato da potenziali turbolenze.

Esperti di politica monetaria e analisti finanziari suggeriscono la possibilità di una strategia più audace da parte di Francoforte. Questo forte dinamismo sarebbe dettato dalle crescenti incertezze politico-economiche, incluse le minacce di nuovi dazi commerciali da parte dell’amministrazione Trump e le tensioni politiche nelle principali economie europee, Germania e Francia.

Una prosecuzione decisamente espansiva nella politica monetaria potrebbe non solo fermarsi al raggiungimento di un livello di “neutralità” ma spingersi oltre, toccando vette di stimolazione mai contemplata in precedenza, nel caso le circostanze peggiorassero. Ciò sarebbe rappresentato da tagli più significativi o da una calendarizzazione anticipata delle riduzioni dei tassi.

D’altra parte, gli effetti di tali politiche avrebbero un impatto diretto sulle valutazioni dell’euro. Operatori di mercato prevedono che l’euro possa scendere a livelli di parità rispetto al dollaro americano all’annuncio dei primi dazi da parte degli Stati Uniti, una movimentazione che ridurrebbe il potere d’acquisto europeo sull’importazione di beni e servizi, ma contemporaneamente incentiverebbe le esportazioni.

La seduta di domani del consiglio direttivo della BCE è destinata a catturare l’attenzione degli osservatori internazionali, ma è il successivo incontro di marzo a essere ancora più significativo, dato che fornirà indicazioni più precise sulle future politiche in risposta agli sviluppi della nuova amministrazione americana e al risultato delle elezioni in Germania. In questo scenario complesso, la BCE si trova al centro di un delicato equilibrio tra la stabilizzazione economica e la necessità di adattarsi ad un contesto globale in rapida evoluzione.