
In una giornata vivace per i mercati finanziari, le Borse europee hanno lasciato alle spalle la letargia mattutina per bruciare l’asfalto, guidate soprattutto dai titoli del settore del lusso e dalle banche. La Borsa di Milano si è affermata come protagonista della scena continentale, con un impressionante balzo dell’1,2%, un segnale più che positivo per l’economia italiana.
Parigi e Francoforte non sono rimaste a guardare, segnando rispettivamente un incremento dell’1% e dello 0,8%. Più modeste, invece, le performance di Londra e Madrid, con un +0,35% e un +0,25%. Gli occhi del mondo finanziario sono ora puntati verso la Svizzera, dove Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, si appresta a intervenire al World Economic Forum di Davos, un’occasione di chiarimenti sulle future politiche monetarie europee.
Nel frattempo, sullo sfondo restano i dati macroeconomici degli Stati Uniti, che tengono gli investitori in attesa delle richieste di sussidi alla disoccupazione, degli indici Fed di Filadelfia e delle scorte settimanali di greggio – queste ultime posticipate a causa della chiusura festiva del lunedì precedente.
La valuta europea mantiene una posizione stabile nei confronti del dollaro, attestandosi a 0,91 euro, mentre la sterlina guadagna terreno posizionandosi a 0,78 contro il biglietto verde.
Il differenziale tra Btp e Bund decennali si è ristretto ulteriormente, raggiungendo i 156,9 punti base, testimoniando un rendimento annuo italiano in calo del 4,9% al 3,86%. Il mercato tedesco mostra una leggera decrescita di 2,1 punti con un rendimento al 2,29%.
Nel comparto delle materie prime, il greggio ha visto una leggera risalita dello 0,34%, toccando i 72,81 dollari al barile, mentre il gas ha segnato un rialzo più marcato del 2,7%, raggiungendo 28,45 euro al MWh, un movimento che suggerisce un’attenzione crescente verso le scorte energetiche in vista dell’inverno 2024/2025. L’oro mantiene il suo fascino con un leggero incremento dello 0,18% a 2.015,38 dollari al barile, mentre l’acciaio registra una piccola flessione dello 0,39% a 3.879 dollari la tonnellata.
Tra le aziende, brillano i titoli di Richemont, scattati in avanti del 10,29% dopo un report trimestrale che ha superato le aspettative, incoraggiando così gli investimenti anche nel resto del settore del lusso: Kering (+2,6%), Lvmh (+2,53%), Moncler (+1,9%) e Cucinelli (+1,25%).
Il settore bancario è stato scaldato dalle speculazioni sulla Banca Popolare di Sondrio, che ha visto un incremento delle sue azioni del 4,42%. Questa dinamica ha avuto un effetto domino sull’intero comparto, con salite consistenti per Bper (+3,31%), Unicredit (+3,2%), la quale, per voce del suo amministratore delegato Andrea Orcel, ha smentito acquisizioni in atto verso l’istituto valtellinese. Le prestazioni posit Tutte da seguire sono inoltre i movimenti di Banco Bpm (+1,94%), Mps (+1,92%) e Commerzbank (+1,68%).
Con questo slancio, gli investitori si apprestano ad affrontare le prossime sessioni con rinnovato ottimismo, ma sempre con un occhio vigile verso i segnali che verranno dal World Economic Forum, pronti a decifrare gli indizi circa la direzione futura dell’economia globale.