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Resoconto del Decreto: Novità e Deroghe per il Superbonus

In ECONOMIA
Marzo 27, 2024

Un recente decreto approvato in Consiglio dei Ministri porta importanti novità per il mondo dell’edilizia e del Superbonus, implicando cambiamenti significativi per alcune categorie di beneficiari. In particolare, viene posto uno stop alla pratica di sconto in fattura e alla cessione dei crediti relativi al Superbonus per gli istituti autonomi per le case popolari (Iacp), le cooperative di abitazioni, le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (onlus), e per le aree maggiormente colpite da eventi sismici o alluvionali.

Queste restrizioni non saranno però applicate in modo retroattivo, ma verranno introdotte con alcune deroghe che tendono a proteggere chi ha già intrapreso le procedure necessarie secondo la normativa precedente. In questo senso, il decreto ha l’intento di garantire una certa continuità e sicurezza giuridica per gli interventi già iniziati.

Le deroghe specificate nel decreto riguardano quegli enti o individui che hanno già compiuto passi sostanziali verso l’avvio dei lavori. Ad esempio, deve essere stata presentata la Comunicazione Inizio Lavori Asseverata (CILA) prima dell’entrata in vigore del decreto. Nel contesto dei condomini, diventa necessario che sia stata votata anche la delibera assembleare in merito agli interventi.

Per gli immobili che necessitano di demolizione e ricostruzione, la deroga sancisce che dovrà risultare presentata l’istanza per l’ottenimento del titolo abilitativo corrispondente. Questo significa che chi aveva già avviato le pratiche per ottenere i permessi necessari a procedere con la ricostruzione può ancora beneficiare delle condizioni precedenti del Superbonus.

Laddove il titolo abilitativo non sia richiesto, la deroga prevede che i lavori debbano essere già iniziati o che, in alternativa, sia stato stipulato un contratto vincolante fra le parti interessate, con l’aggiunta di un acconto versato sul prezzo complessivo dell’intervento. Questo aspetto si rivela cruciale per garantire che gli accordi presi prima dell’introduzione del decreto non vengano invalidati e che gli interessati non subiscano perdite economiche ingiustificate.

In conclusione, il decreto introduce una serie di misure restrittive mirate a regolare la cessione dei crediti del Superbonus, ma cerca contemporaneamente di fornire soluzioni eque per non penalizzare chi aveva già compiuto passi concreti basandosi sulla normativa precedente. Una scelta che intende bilanciare il bisogno di controlli nella gestione degli incentivi fiscali con la tutela delle legittime aspettative di cittadini e associazioni.

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Redazione