
Con una lunga intervista su Il Mattino del 3 marzo corrente l’On. Gianfranco Rotondi ha annunciato che alle prossime elezioni regionali della Campania sarà presente una lista con il nome ed il simbolo della Democrazia Cristiana. Da alcuni anni intorno al simbolo della D.C. sono intervenute dispute che hanno finito per coinvolgere la giurisdizione ordinaria e proprio di recente un magistrato, riservandosi di decidere nel merito dell’assegnazione del simbolo tra i vari ricorrenti, ha emanato un provvedimento che rappresenta un vero distillato di buonsenso non solo giuridico, invitando le parti in causa a ricercare un’intesa comune considerando che nessun gruppo può vantare l’esclusività del simbolo e del nome della D.C.. Il provvedimento riguarda la D.C. e fatalmente sembra scritto secondo una grammatica puramente democristiana che tende ad avvicinare le parti al dialogo, per cercare di trovare una soluzione che sia di ampia condivisione. Adesso tocca alla varie anime che si richiamano alle tesi democristiane di trovare un accordo che metta da parte ambizioni personali e faccia realizzare un’intesa su un programma comune e condiviso. In tempi di sovranismo e partiti che si identificano con un leader è sicuramente un’operazione difficile e da spiegare bene all’opinione pubblica abituata a riconoscere solo capi di partito che in certi momenti assurgono a “unti dal Signore” quasi facendo risalire alla divinità la loro proclamazione di leaderschip, l’operazione di una costruzione di un partito con una democrazia interna e con meccanismi di controllo basati sul consenso espresso secondo regole non dittatoriali o imposizioni di vertice. Può sembrare un sogno che viene da un passato non più ripresentabile ma a ben guardare può anche far riemergere il desiderio di fare politica, mettersi in gioco e nel rispetto delle opinioni reciproche definire un programma che ridia valore e sostanza a coloro che credono ancora che una democrazia parlamentare possa contribuire a realizzare una società più giusta, onesta e partecipata. Appunto il rispetto delle opinioni altrui ed una correttezza di comportamenti alla quale non siamo più abituati. Bisognerebbe ritornare ai valori espressi dalla Democrazia Cristiana per il tramite dei suoi uomini migliori, assolutamente evitando la deriva ultima che portò all’allontanamento del consenso popolare e ai mali della parte finale della cosiddetta Prima Repubblica. E proprio in questo momento storico nel quale il fronte internazionale è così pericolosamente avviato verso scenari che potrebbero essere apocalittici, facciamoci soccorrere da un grande uomo politico democristiano che, con altri democristiani ha contribuito a fondare l’Unione Europea: Alcide de Gasperi, ricordando una delle tante affermazioni e che oggi è di grandissima attualità: “Il futuro non verrà costruito con la forza, nemmeno con il desiderio di conquista, ma attraverso la paziente applicazione del metodo democratico, lo spirito di consenso costruttivo e il rispetto della libertà”.
di Domenico Salerno

