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Rinnovare il Contributo Cristiano nella Politica Italiana ed Europea

In POLITICA
Gennaio 22, 2025

Recentemente, una dichiarazione emessa dal Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha messo in evidenza un tema di notevole rilievo sociale e politico. Durante l’incontro, che ha visto una partecipazione attiva dei vescovi italiani, è stata espressa una preoccupante constatazione riguardante la riduzione della presenza attiva dei cristiani nel panorama politico del nostro Paese e, più in generale, dell’Europa.

Il cardinale presidente Matteo Zuppi ha introdotto la sessione sottolineando la critica necessità di rivitalizzare l’engagement cristiano nella sfera pubblica. Tale appello nasce dalla consapevolezza che il messaggio del Vangelo, contrariamente a quanto si possa pensare, possiede una profonda connessione con la vita quotidiana delle persone e con le dinamiche concrete che regolano la società.

In particolare, l’esortazione del Consiglio si concentra sulla necessità di intensificare gli sforzi verso una politica che sia espressione di valori fondate sulla solidarietà, l’integrazione e il bene comune, contrastando così la crescente polarizzazione e le spesso sterili contrapposizioni che caratterizzano l’attuale scenario politico. Per raggiungere tale scopo, i vescovi hanno elencato alcune linee guida fondamentali.

Una di queste riguarda il sostegno e l’incremento delle iniziative volti a formare culturalmente e socialmente i cristiani per un impegno politico più consapevole e costruttivo. Spazi come i centri di formazione socio-politica possono giocare un ruolo cruciale nell’educare i cittadini sui principi di un dialogo costruttivo e sull’importanza di una partecipazione attiva nella vita della comunità.

L’apprezzamento espressi verso gli sforzi di gruppi e singoli individui, che hanno ripreso vigore a partire dalla Settimana Sociale di Trieste, è la dimostrazione che il desiderio di un impegno cristiano attivo nella società è ancora vivo e pulsante. Questi tentativi, benché ancora isolati, rappresentano una luce guida da seguire e da promuovere per instaurare un modello di politica più inclusiva e responsabile verso le problematiche sociali e morali di oggi.

L’incoraggiamento a una presenza più marcata dei cristiani in politica non ha solo l’obiettivo di garantire una rappresentanza numerica. Piuttosto, si tratta di promuovere una visione della politica come servizio al bene comune, dove l’etica cristiana può offrire soluzioni equilibrate e giustamente ponderate per risolvere le sfide moderne, come la crisi economica, la gestione dell’immigrazione, la tutela dell’ambiente e la coesione sociale.

Questa chiamata alla responsabilità da parte della CEI arriva in un momento cruciale, quando l’Italia e l’Europa si confrontano con una sfiducia diffusa verso le istituzioni e una politica sempre più frammentata. Attraverso un’azione concreta e orientata alla formazione, il movimento cristiano può rivelarsi determinante nel ricucire il tessuto sociale e nel guidare la politica verso orizzonti più ampi di equità e di pace sociale.

In conclusione, mentre il panorama politico continua a evolversi con sempre nuove sfide, l’appello della CEI rappresenta un promemoria vitale dell’importanza della dimensione spirituale e morale nel dibattito pubblico. Un invito, quindi, a tutti i cristiani a riscoprire il proprio ruolo attivo, affinché possano contribuire significativamente alla costruzione di una società più giusta ed equa.