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Rivisitazione dell’Assegno Unico per i Figli: Tra Modifiche e Controversie

In POLITICA
Agosto 29, 2024

Il dibattito attorno alla possibile revisione dell’Assegno Unico per i figli si fa sempre più acceso. Iniziativa cardine introdotta dal governo Draghi nel 2021, l’assegno ha rappresentato una pietra miliare nella politica familiare italiana, con un impatto significativo su oltre sei milioni di famiglie e dieci milioni di figli. Stando a quanto riporta il quotidiano la Repubblica, il governo attuale sembra intenzionato a rivedere questa misura nella prossima manovra, con il dossier ora nelle mani della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, prima di passare al vaglio del Ministero dell’Economia.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il Ministero dell’Economia ha prontamente smentito le voci di un imminente ridimensionamento economico dell’assegno, definendole “fantasiose e senza fondamento”. La discussione sembra concentrarsi piuttosto sulla redistribuzione delle risorse, privilegiando le famiglie più numerose o quelle con situazioni di particolare disagio, come la presenza di disabili o una lunga storia lavorativa in Italia.

Il dibattito si innesta nel contesto di una politica che ha già visto il governo attuale incrementare lo stanziamento per l’assegno fino a 20 miliardi di euro annui, aggiustando l’importo in base all’inflazione. L’anno corrente ha così registrato un incremento del 5,4% rispetto al precedente, benché l’importo effettivo oscilli tra 57 e 200 euro mensili per minore, con aggiunte per disabilità o per le madri lavoratrici.

Tuttavia, non mancano le voci critiche. Davide Faraone, presidente dei deputati di Italia Viva, ha accusato il governo di voler smantellare l’assegno, riducendo di fatto l’attenzione verso le esigenze familiari. Allo stesso modo, Francesco Boccia, presidente dei senatori del Partito Democratico, ha sollevato dubbi sulla reale volontà del governo di supportare le famiglie, specialmente quelle in maggior difficoltà.

Dall’altra parte, esponenti della maggioranza come Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera, e Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, hanno difeso le intenzioni del governo, rimarcando la crescita dei fondi allocati e denunciando una certa tendenza all’allarmismo ingiustificato da parte dell’opposizione e taluni media.

Il prossimo incontro tra i leader della maggioranza di governo chiarirà meglio il futuro di questa importante misura. È previsto che l’agenda includa ampi dibattiti sui temi della Legge di Bilancio per il 2025, e le implicazioni che queste decisioni avranno nel rapporto con le direttive europee.

In questo scenario di attese e previsioni, le famiglie italiane si trovano a riflettere sull’impatto che tali cambiamenti potrebbero avere sulla loro quotidianità. La necessità di un’analitica comprensione delle priorità governative in relazione alle dinamiche sociali diventa quindi essenziale, per garantire che ogni modifica apportata alla normativa risponda efficacemente alle esigenze di chi ogni giorno si confronta con la crescita e il supporto dei propri figli. Nel frattempo, la società civile resta in attesa di sviluppi, sperando in decisioni che possano realmente conciliare esigenze economiche e diritti sociali in un quadro di equa distribuzione delle risorse.