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Rivoluzione al Vertice: Cassa Depositi e Prestiti Ridefinisce il Proprio CDA

In ECONOMIA
Luglio 16, 2024

Dopo una serie di tentativi non conclusivi, Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) ha finalmente trovato una composizione equilibrata per il suo consiglio di amministrazione, marcando un punto di svolta nella gestione del colosso finanziario italiano. L’assemblea generale ha suggellato un importante ampliamento del CDA, elevando il numero dei componenti da nove a undici, una mossa tesa a favorire un più ampio consenso tra i vari stakeholder e a rispondere efficacemente alle esigenze di rappresentatività di genere.

Il percorso che ha condotto a questi cambiamenti è stato lungo e tortuoso, con diverse assemblee, tenutesi tra maggio e luglio, che si sono concluse senza giungere a una decisione definitiva. Quest’attesa prolungata ha fatto emergere l’esigenza di una formula amministrativa capace di incorporare e bilanciare le diverse voci e interessi politici ed economici al suo interno.

Il risultato è stato un consiglio che non solo garantisce una maggiore inclusione femminile, conformemente agli obblighi di legge sulle quote di genere che impongono una rappresentanza femminile del 40%, ma che riflette anche una distribuzione di competenze essenziale per affrontare le sfide del futuro. Tra le figure di spicco riconfermate troviamo Giovanni Gorno Tempini, che mantiene la presidenza, e Dario Scannapieco nel ruolo di amministratore delegato, entrambi già pilastri dell’architettura gestionale precedente, suggerendo una ricerca di continuità nella leadership.

Accanto a loro si affiancano nuovi membri che portano con sé un bagaglio di esperienze significative nei rispettivi settori. Tra questi, Matilde Bini e Maria Cannata rappresentano delle novità di rilievo, la prima con una solida carriera accademica in statistica economica e la seconda con un lungo percorso nel Tesoro italiano. Anche Stefano Cuzzilla, Giorgio Lamanna, Luigi Guiso e Valentina Milani, entrano a far parte del consiglio, promettendo di apportare nuove prospettive e soluzioni innovative ai problemi complessi che Cdp si trova ad affrontare.

Il consiglio si illustra non solo per la diversità di genere ma anche per un ampliato spettro di competenze che spaziano dall’economia alla gestione aziendale, dal diritto alle scienze statistiche, elementi tutti essenziali per pilotare l’entità in linee di attività sempre più competitive e in contesti economici globali in rapido cambiamento.

La rinnovata composizione del CDA sottolinea inoltre l’importanza strategica di Cdp come attore chiave del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e come fulcro per la transizione verso un’economia più verde e sostenibile attraverso il sostegno a progetti di innovazione e sviluppo sostenibile.

Questi cambiamenti non sono isolati ma si inseriscono in una visione più ampia di riforma, inclusa la modifica dello statuto di Cdp che prevede un quorum deliberativo rafforzato e attenzioni rinnovate alla parità di genere, anche nella gestione di altri organi interni.

In conclusione, è evidente che Cassa Depositi e Prestiti sta cercando di rimodellare la propria struttura dirigente per renderla più adatta a rispondere prontamente e con competenza ai dinamismi di un mercato in continua evoluzione, mantenendo un occhio attento alle necessità di equità e inclusione. Se questo nuovo approccio produrrà i risultati sperati, sarà chiaro solo nei prossimi anni, ma ciò che è certo è che il percorso intrapreso è uno di decisiva modernizzazione e impegno sociale.

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Redazione