Il via ai saldi invernali a Milano ha segnato un positivo avvio di stagione per il commercio della metropoli lombarda, con un particolare incremento dell’affluenza turistica che ha vivacizzato le vie dello shopping dal centro alla periferia. Gabriel Meghnagi, vicepresidente di Confcommercio Milano e presidente della Rete Associativa, ha confermato che già dal 2 gennaio, giorno in cui sono comparsi i primi sconti, l’afflusso nei negozi era tangibile, suggerendo una rivisitazione della calendarizzazione tradizionale dei saldi.
Le principali arterie commerciali, da Via Orefici a Corso Buenos Aires fino a Via Torino, hanno visto una maggiore concentrazione di compratori, grazie soprattutto alla presenza di turisti. Negli stessi giorni, le zone residenziali hanno registrato un’affluenza leggermente inferiore, forse influenzata dal ponte festivo.
Quest’anno, a differenza degli ultimi periodi, si osserva un marcato ritorno ai negozi fisici. Il vicepresidente Meghnagi evidenzia come il contatto diretto con il prodotto rimanga un elemento fondamentale per i consumatori, che preferiscono provare prima di acquistare e godere di una più ampia varietà di scelta offerta in loco. La reduzione delle opzioni di ritiro per gli acquisti online è significativa: le scatole pronte per il ritiro nei punti vendita si sono notevolmente ridotte, segnale di un ritorno alla vendita tradizionale.
La demografia dei consumatori che hanno inaugurato i saldi riflette una dominanza femminile, tendenza che però, secondo il vicepresidente, vedrà un equilibrio nei giorni a seguire con un incremento delle compravendite da parte della clientela maschile. Le categorie merceologiche più gettonate comprendono capispalla, maglieria, articoli in denim, che rimane un evergreen, oltre a borse e capi intimi, preferiti rispetto agli accessori più piccoli come i portafogli.
In termini di spesa, si prevede che ciascuna famiglia investirà circa 400-420 euro in questa sessione di saldi, cifra che riflette un cauto ottimismo da parte dei consumatori nella ripresa economica e nella valorizzazione dell’esperienza d’acquisto diretta.
La posizione di Milano come epicentro della moda e del retail non solo amplifica l’effetto dei saldi sulla economia locale, ma propone anche la città come barometro significativo delle tendenze di consumo a livello nazionale. Questo scenario positivo potrebbe indicare una graduale ripresa del settore retail, essenziale per la vitalità economica non solo cittadina ma anche nazionale, al netto delle sfide globali che il commercio al dettaglio continua ad affrontare.
Le indicazioni provenienti da Milano, dunque, non sono solo un buon presagio per i commercianti locali, ma rappresentano anche un importante indicatore per l’economia italiana nel suo complesso, segnalando una possibile ritrovata fiducia e propensione al consumo, vitali per la crescita economica del Paese.