Più che una campagna elettorale, a Salerno sembra di assistere a un episodio di fantapolitica in diretta. Tra presentazioni di liste e big nazionali in arrivo — domani è atteso Cirielli per “Noi Moderati”, nel pomeriggio toccherà a Roberto Fico, mentre questa mattina ha aperto la corsa Granato — il vero nodo politico non è il voto regionale, ma il ritorno sempre più probabile di Vincenzo De Luca sulla poltrona di sindaco. Il governatore, che da anni mantiene un legame quasi viscerale con la città, non ha mai reciso del tutto il cordone ombelicale con il Comune che ha guidato per due decenni. “Ho dato la vita per Salerno”, ama ripetere De Luca. E ora, dicono i bene informati, potrebbe tornare a darle anche il suo tempo pieno. Sul tavolo ci sono diverse ipotesi operative: la più concreta passa per una mozione di sfiducia nei confronti dell’attuale sindaco Vincenzo Napoli, da sempre uomo di fiducia del governatore. In quel caso, la reggenza passerebbe al vicesindaco, e De Luca potrebbe farsi nominare proprio vice, rientrando così in modo “soft” a Palazzo di Città. Altra strada possibile, quella delle dimissioni pilotate di Napoli: lo scioglimento del Consiglio porterebbe la Prefettura a nominare un commissario fino alla prima data utile per le urne. Tempistiche che, guarda caso, si intrecciano con la scadenza del Consiglio provinciale prevista per dicembre. Un dettaglio non secondario: Napoli, essendo anche presidente della Provincia, decadrebbe automaticamente in caso di dimissioni da sindaco. E il nuovo consiglio provinciale eleggerebbe un successore che, secondo i rumors, potrebbe tornare a chiamarsi proprio Vincenzo De Luca. Insomma, a Salerno si prepara una partita a scacchi tutta interna al deluchismo, dove ogni mossa è studiata al millimetro. Il finale, però, sembra già scritto: il ritorno dello “sceriffo” a casa sua.
di Marco Iandolo

