

L’Onorevole Gianfranco Rotondi ha recentemente condiviso un post sui social in cui commenta lo svolgimento delle selezioni per la Capitale Italiana della Cultura 2027, evidenziando l’importanza della candidatura del comune irpino di Sant’Andrea di Conza, tra i finalisti. Mercoledì 26 febbraio, presso il Ministero della Cultura, ci sarà infatti l’audizione del comune di Sant’Adrea di Conza. Nel suo messaggio, Rotondi sottolinea come la provincia di Avellino stia vivendo una fase di grande dinamismo progettuale, sebbene con cautela, affermando che si tratti di un periodo di “slancio” piuttosto che di pieno rilancio. Menziona il contesto imprenditoriale della Valle Ufita, dove convergono energie locali, investitori esterni e risorse statali ed europee, citando in particolare l’uscita dell’Industria Italiana Autobus da un periodo di crisi e l’importante investimento nel Polo logistico. Questo, spiega, rappresenta un passo significativo verso una maggiore connessione con le metropoli vicine. Rotondi evidenzia anche la riscoperta culturale dell’alta Irpinia, con eventi di richiamo come lo Sponzfest a Calitri e il ritorno dell’Abbazia del Goleto sotto la direzione dei monaci benedettini, che ne recuperano il valore spirituale e culturale. Tuttavia, il politico si distanzia da un linguaggio eccessivamente enfatico o dalla retorica propagandistica, sottolineando la necessità di unire le forze tra diverse classi dirigenti, imprenditori e politici, per costruire un futuro sostenibile e prospero per la regione. In un contesto in cui la comunicazione politica è spesso caratterizzata da messaggi superficiali e autocelebrativi, Rotondi chiama quindi a un cambio di modello, invitando a lavorare insieme per il bene comune, rivalutando l’importanza della collaborazione e dell’unità. “Si vince solo assieme, uniti” è il messaggio chiave del suo intervento, sottolineando che un approccio fruttuoso richiede più che mai collegialità e visione di lungo termine, piuttosto che meri consensi immediati. Il messaggio di Rotondi si inserisce quindi in un discorso più ampio sull’importanza della cultura come fattore di rigenerazione economica e sociale, e sulla necessità di costruire reti di supporto tra diverse forze nella società per affrontare le sfide attuali e future. In tempi in cui è facile lasciarsi trasportare da slogan e fotografie accattivanti, la richiesta di un impegno autentico e a lungo termine risuona come una chiamata d’azione per politici e cittadini. Il territorio del comune di Sant’Andrea di Conza si estende su colline verdeggianti, immerse nel panorama montano dell’Appennino campano, con un’altitudine che varia tra i 500 e i 1.000 metri sul livello del mare. Questa posizione privilegiata offre ai visitatori una vista mozzafiato e una varietà di ambienti naturali, fatto di boschi e campi punteggiati di ulivi e vigneti, che sono la base di una delle migliori produzioni vinicole italiane. Il patrimonio storico-culturale di Sant’Andrea di Conza è altrettanto ricco. Il centro storico conserva edifici storici e chiese, tra cui spicca la Chiesa di San Giovanni Battista. La comunità di Sant’Andrea di Conza è nota per il suo forte senso di identità e per le tradizioni locali. Le feste patronali, che animano il paese durante l’anno, sono l’occasione perfetta per scoprire l’artigianato locale e la gastronomia tipica, dove il cibo diventa un vero e proprio atto di cultura. La proposta di Sant’Andrea di Conza come Capitale della Cultura per il 2027 è quindi un’opportunità non solo per valorizzare un territorio ricco di storia e cultura, ma anche per promuovere un modello di sviluppo sostenibile che intreccia comunità, arte e natura. La sfida è aperta, e gli occhi dell’Irpinia sono puntati su questo piccolo ma sorprendente comune, pronto a riflettere il grande valore della cultura italiana.
di Giuseppe Di Giacomo
