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Sardegna in Sinergia: Consiglio Regionale e Sindaci Uniti Contro il Deposito di Scorie Nucleari

In POLITICA
Dicembre 18, 2024

Nell’ambiente politico sardo si respira un’aria di compatta resistenza. Il Consiglio Regionale della Sardegna, insieme ai sindaci di numerosi comuni, ha ribadito la propria decisa contrarietà all’ipotesi di un deposito di scorie nucleari nell’isola. Questa posizione unanime emana da un incontro recentemente tenuto dal presidente dell’Assemblea sarda, Piero Comandini, con i rappresentanti degli otto territori potenzialmente interessati da tali progetti.

Durante la riunione, a cui hanno partecipato i sindaci di Mandas, Turri, Albagiara, e altri centri minacciati dal progetto, Comandini ha sottolineato: “La Sardegna non sarà mai la culla di rifiuti nucleari. Noi stiamo al fianco dei sardi e appoggiamo decisamente tutti gli sforzi per preservare l’integrità del nostro ambiente”. Tale dichiarazione segna la continuità di un impegno che ha visto il Consiglio regionale schierarsi costantemente, attraverso diversi atti formali, contro l’insediamento di infrastrutture nucleari nell’isola già dal 2022.

È evidente come la questione sia sentita in modo profondo e unanime: tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, hanno confermato il loro sostegno alla causa. Un momento di forte condivisione di intenti che rispecchia la volontà popolare espressa chiaramente nel referendum del 2011, dove i cittadini sardi hanno detto un no risoluto a centrali e depositi nucleari.

La resistenza sarda si inquadra in un contesto più ampio di rifiuto del nucleare, caratterizzato non solo dalla preoccupazione per la sicurezza, ma anche da una visione di sviluppo futuro orientata totalmente verso la sostenibilità. “La nostra visione di progresso si basa sulla transizione ecologica, mirando a trasformare l’isola in un modello di sviluppo verde, dove turismo, ambiente e settore agroalimentare siano in perfetta simbiosi con il rispetto del territorio”, ha evidenziato Comandini.

I sindaci presenti hanno sollecitato i capigruppo a intensificare le azioni congiunte di pressione sul governo nazionale, per riaffermare e proteggere ancora di più il rifiuto locale verso opzioni di sviluppo incompatibili con la visione ambientalista dell’isola. In risposta, il presidente dell’Assemblea si è impegnato a inviare una comunicazione formale al ministro competente per ribadire che “la volontà dei sardi, inequivocamente espressa, non può essere ignorata”.

Questo evento rafforza la posizione della Sardegna come una regione proattiva e cosciente del proprio ruolo nel contrasto ai cambiamenti climatici e nel dibattito sulla sicurezza energetica. L’isola vuole essere protagonista di un futuro dove energia pulita e turismo sostenibile siano i pilastri di crescita economica e sociale.

In conclusione, la fermezza mostrata dal Consiglio Regionale e dai sindaci sardi rappresenta un cardine fondamentale per la tutela dell’ambiente e per il rifiuto di servitù territoriali che altererebbero irreversibilmente il paesaggio e la qualità della vita sull’isola. I prossimi passi potrebbero definitivamente consolidare il percorso della Sardegna verso uno sviluppo completamente libero da scorie e da rischi nucleari, facendo della regione un esempio luminoso di resistenza ecologica e coerenza politica in Italia e in Europa.