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Scarsità di Competenze Green: Una Sfida per le PMI Italiane

In ECONOMIA
Settembre 26, 2024

In un panorama economico globale che si sposta sempre più verso sostenibilità e innovazione, l’Italia si ritrova a fronteggiare una sfida significativa: la mancanza di oltre 828.300 lavoratori specializzati nel settore green. Tale carenza, che rappresenta il 51,9% del fabbisogno totale di manodopera qualificata in questo ambito, evidenzia una problematica non solo nazionale ma anche europea, con ripercurssioni profonde sulle capacità produttive e competitive delle piccole e medie imprese (PMI).

Questi dati sono stati recentemente portati alla luce da Confartigianato nel corso della convention ‘Energies and Transition Confartianato High School’ a Chia, Cagliari. L’indagine segnala una particolare urgenza nelle piccole imprese, dove il bisogno di competenze legate all’efficienza energetica e alla riduzione dell’impatto ambientale tocca il 45,8% del totale dei lavoratori richiesti. Questa cifra supera notevolmente la percentuale delle imprese di dimensioni maggiori, attestandosi al 35%.

A livello europeo, la situazione non è meno preoccupante. Il 38,9% delle PMI dell’Unione Europea riconosce la mancanza di competenze specifiche come un freno alla propria evoluzione verso pratiche di business più sostenibili. Tra i paesi più colpiti da questa problematica troviamo la Francia (44,9%) e l’Italia (42,9%), mentre Germania (39,4%) e Spagna (34,8%) registrano percentuali leggermente inferiori.

Marco Granelli, presidente di Confartigianato Imprese, sottolinea l’importanza di questo dato nel contesto della transizione energetica e ambientale: “Non possiamo permetterci di lasciare scoperti centinaia di migliaia di posti di lavoro”. Granelli propone, quindi, un rinnovato approccio alla formazione, suggerendo un’integrazione più efficace tra il sistema educativo e il mondo imprenditoriale per preparare adeguatamente i giovani a rispondere alle nuove esigenze del mercato.

Il dilemma delle competenze green non è soltanto una sfida in termini di occupazione ma rappresenta anche un’opportunità significativa per il rilancio economico sul lungo termine. Investire in formazione e sviluppo di competenze specifiche potrebbe non solo colmare il divario attuale ma anche accelerare la transizione verso un’economia più verde.

Tale transizione, però, richiede un cambiamento paradigmatico nel modo in cui educazione e formazione professionale vengono percepite e implementate. Collaborazioni strategiche tra istituti di formazione, università e imprese potrebbero essere decisivi per sviluppare curricula che rispondano più direttamente alle esigenze immediatamente pratiche delle PMI.

In conclusione, la carenza di lavoro qualificato nel settore green in Italia e in Europa non è solo un campanello d’allarme per il presente, ma anche un chiaro indicator del percorso che dobbiamo intraprendere per assicurare un futuro sostenibile. Le strategie adottate oggi nel campo della formazione professionale determineranno la capacità delle nostre imprese di competere e innovare nei mercati di domani.