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Scomparsa Misteriosa al Cairo: Un Nuovo Caso di Silenziamento?

In POLITICA
Dicembre 13, 2024

Il professor Zakharia, cittadino egiziano e insegnante statale, è tragicamente scomparso dopo aver visitato l’ambasciata italiana al Cairo dieci giorni fa. La gravità della situazione viene sottolineata dalla denuncia della madre del professore, che afferma che suo figlio avrebbe fraternizzato con i diplomatici italiani, condividendo con loro informazioni delicate sulla morte del ricercatore italiano Giulio Regeni, avvenuta nel 2016. Pochissime ore dopo questa sua visita diplomatica, Zakharia è stato prelevato dalle forze di polizia, come riportato dalla madre che ne lamenta la sparizione.

Le circostanze di questa scomparsa sono quanto mai allarmanti. Zakharia, a detta della madre, è un uomo malato di cancro, il che aggiunge un ulteriore strato di urgenza alla sua ricerca. Nonostante le gravi condizioni di salute, la polizia gli ha confiscato il telefono, interrompendo ogni sua possibilità di comunicazione con l’esterno e lasciando la sua famiglia priva di qualsiasi informazione sul suo stato.

La reazione all’incidente non si è fatta attendere. Le autorità italiane, sia a livello giudiziario che diplomatico, hanno confermato la credibilità del racconto di Zakharia, come sottolineato dal giornalista Enrico Mentana durante il telegiornale di La7. Questo non fa che aumentare la tensione e la preoccupazione per la sorte del professore, in una regione già segnata da numerosi casi di soppressione della libertà di espressione e di violenta repressione delle voci dissidenti.

Il silenzio e la mancanza di trasparenza nelle indagini ufficiali sono un tema ricorrente in Egitto, specialmente in casi che, come quello di Regeni, mettono in luce la possibilità di coinvolgimenti delle forze dell’ordine nelle violazioni dei diritti umani. La scomparsa di Zakharia potrebbe rappresentare un altro tassello inquietante in questo triste mosaico di denunce e misteri inaspettati.

La vicenda ha suscitato indignazione a livello internazionale. Lia Quartapelle, vice presidente della commissione Esteri della Camera italiana, ha espresso un forte disappunto, descrivendo l’Egitto di Al Sisi come un regime che “ha paura della verità”. La sua intenzione è quella di sollevare una interrogazione parlamentare per spingere il governo italiano a intervenire decisamente in favore di Zakharia, testimoniando la grave preoccupazione per la tutela dei diritti umani e la salvaguardia delle fonti informative critiche.

Ora, resta da vedere quale sarà la reazione ulteriore della comunità internazionale e se gli sforzi diplomatici possono effettivamente contribuire a fare luce sulla sparizione di Zakharia e a garantire maggiore sicurezza e trasparenza in Egitto. Nel frattempo, il caso di Zakharia si aggiunge alla lista sempre più lunga di misteri senza risposta, testimoniando una lotta incessante per la verità e la giustizia in regioni del mondo dove queste sembrano essere le risorse più scarse.