Nel corso di un recente intervento presso l’evento “25 anni di Osservatorio Permanente Giovani-Editori” a Roma, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha offerto una riflessione profonda sul suo ruolo istituzionale, delineando la necessità di un impegno condiviso tra i diversi organi dello Stato per il corretto funzionamento del sistema costituzionale italiano.
Con un richiamo alla metafora dell’arbitro, spesso utilizzata per descrivere la funzione presidenziale nel nostro sistema politico, Mattarella ha ribadito la centralità del rispetto delle regole come pilastro per la coesione sociale e politica. Tuttavia, ha sottolineato che questa figura di mediatore non può operare in isolamento. Il corretto funzionamento delle istituzioni richiede una collaborazione attiva e un rispetto reciproco tra i vari poteri: esecutivo, legislativo e giudiziario.
La visione di Mattarella abbraccia il principio di “check and balance”, fondamento della nostra Costituzione, che prevede un equilibrio e un controllo reciproco tra i poteri dello Stato. Riportando la teoria alla pratica, il Presidente ha evidenziato come, nel corso del suo mandato, sia stato chiamato a promulgare leggi con cui personalmente non concordava. Questo aspetto del suo dovere illustra vividamente la distinzione tra le proprie convinzioni e le responsabilità costituzionali, confacenti alla sua carica, che costringono alla promulgazione di norme approvate dal Parlamento, a meno di manifeste incostituzionalità.
Una nota di particolare rilievo nel discorso del Presidente è stata l’affermazione secondo la quale, anche in presenza di perplessità personali, il dubbio non fornisce al Capo dello Stato il diritto di opporsi alla volontà legislativa. Solo una chiara violazione della Costituzione può giustificarne la non promulgazione. Questo principio sottolinea la delicatezza e l’importanza del ruolo presidenziale come garante ultimo della Carta e come custode delle normative che influenzano la vita di tutti i cittadini.
All’interno di questo contesto, Mattarella ha anche invitato gli altri organi costituzionali a esercitare il proprio potere con un senso di limitazione e di reciproca considerazione, necessari per mantenere un tessuto istituzionale saldo e funzionale.
La responsabilità condivisa tra i vari rami del governo assume quindi un rilievo cruciale nel discorso del Presidente. In un’epoca caratterizzata da tensioni e contrasti politici, l’appello di Mattarella a un maggiore rispetto delle regole e alla collaborazione può essere visto come un fondamentale reminder del nostro impegno collettivo verso il benessere della Repubblica.
Riflettendo su questo impegno, emerge chiaramente come il sistema istituzionale italiano sia progettato non solo per mantenere un equilibrio di potere, ma anche per promuovere una dinamica costruttiva tra le sue componenti. Nella visione mattoniana, ogni organo dello Stato è chiamato a contribuire, con responsabilità, all’armonizzazione generale, a garanzia di una democrazia solida e rispettosa dei cittadini che rappresenta.
In sintesi, l’intervento di Mattarella si colloca in un contesto di riflessione sulla prassi costituzionale e sullo spirito di servizio che deve animare i rappresentanti delle istituzioni italiane, mantenendo sempre vivo il dialogo tra le funzioni dello Stato per il supremo interesse della collettività.