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Stellantis annuncia la cassa integrazione a Mirafiori: tre settimane di stop per 2.260 lavoratori

In ECONOMIA
Gennaio 15, 2024
L'azienda automobilistica riduce la produzione a Torino nel contesto di una domanda di mercato sfidante, mentre i sindacati chiedono sostegno per i perduri periodi di ammortizzatori sociali.

Le carrozzerie dello storico stabilimento Mirafiori di Torino, noto per essere stato il cuore pulsante dell’industria automobilistica italiana, rallenteranno nuovamente il ritmo produttivo. Stellantis, il colosso globale nato dalla fusione di Fiat Chrysler Automobiles e del Gruppo PSA, ha deciso di fermare la produzione per tre settimane, dal 12 febbraio al 3 marzo, interessando direttamente 2.260 addetti al lavoro. La Fiom torinese, sindacato di categoria, ha pubblicamente comunicato questa decisione, esprimendo una crescente preoccupazione per la situazione occupazionale nello stabilimento di Mirafiori.

La giustificazione fornita dall’azienda si lega alla necessità di sincronizzare i volumi produttivi con il flusso effettivo della domanda sul mercato. Tuttavia, questo non attenua l’allarme lanciato dai rappresentanti dei lavoratori. La questione non è solo legata alla temporanea sospensione dell’attività lavorativa, ma si estende ai gravi impatti finanziari che gli operai e le operaie subiscono quando vengono attivati meccanismi di cassa integrazione.

Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino, ha sottolineato l’inizio difficile del 2024 per i lavoratori di Mirafiori, soprattutto alla luce dell’esordio sul mercato statunitense della nuova 500 elettrica. La realtà è quella di uno stabilimento che sembra lottare per restare a galla e che, secondo Lazzi, richiede un’urgente iniezione di nuovi progetti produttivi.

Gianni Mannori, responsabile Fiom di Mirafiori, ha messo in luce un altro aspetto delicato: l’utilizzo quasi costante di ammortizzatori sociali che perdura dal 2008, trascinando gli operai in un vortice di perdite economiche accumulate nel tempo. Mannori ha anche riferito di una richiesta formale all’azienda, che al momento non ha ricevuto risposta, affinché venga integrato il differenziale retributivo per compensare almeno parzialmente i mancati guadagni.

La crisi del settore automotive non è solo un tema locale ma globale, e gli interventi di cassa integrazione si rivelano uno strumento a doppio taglio. Da un lato, servono a preservare i posti di lavoro in momenti di difficoltà produttiva; dall’altro, incidono pesantemente sulle tasche dei lavoratori e sul morale di chi vede il proprio posto di lavoro sempre più in bilico.

Il documento unitario proposto da Fim, Uilm e Fiom segue la logica di un rilancio strutturato di Mirafiori e dell’intero settore automobilistico italiano, cercando soluzioni condivise per garantire un futuro sostenibile ai lavoratori e alle lavoratrici della storica fabbrica torinese. Intanto, gli occhi sono puntati su Stellantis e sulle sue prossime mosse, nella speranza che il dialogo tra azienda e sindacati possa portare a soluzioni concrete a beneficio dell’economia, dell’occupazione e dello sviluppo tecnologico nel settore auto.