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Tensione Tra i Mercati: Le Borse Europee in Attesa degli Indici dal Nuovo Mondo

In ECONOMIA
Agosto 02, 2024

In un clima di incertezza crescente, le principali piazze finanziarie europee mostrano segnali di tensione, anticipando i nuovi dati economici provenienti dagli Stati Uniti e il possibile impatto sulle future decisioni di politica monetaria della Federal Reserve. Questo contesto si verifica in un periodo di particolare sensibilità, dove la paura di una decelerazione economica statunitense è palpabile, potendo culminare in una recessione che le strategie della Fed cercano di ammortizzare.

Questa mattina, l’indice Stoxx 600 ha manifestato una discesa dell’1,8%, rispecchiando un sentimento comune anche nelle altre borse del Vecchio Continente: Milano e Francoforte si sono contratte dell’1,7%, mentre Parigi ha limitato le perdite allo 0,9%. Anche Madrid e Londra hanno segnato decrementi rispettivamente dello 0,8% e dello 0,5%. Alla radice di questo comportamento vi è una combinazione di fattori, in particolare le preoccupazioni suscitate dalle prestazioni del settore tecnologico, piombato del 5,2% a seguito dell’annuncio di Intel riguardante un’imminente riduzione dei costi.

Il comparto bancario, altresì, registra una turbolenza significativa con un calo del 2,2%, riflettendo l’inquietudine per le previsioni di un abbassamento dei tassi d’interesse, che minaccerebbe la marginalità degli istituti di credito. Le aziende energetiche non sono state risparmiate, mostrando una flessione dello 0,5%, in parallelo a un leggero decremento nei prezzi del petrolio; il WTI e il Brent hanno infatti subito una riduzione dello 0,1%, attestandosi rispettivamente a 76,2 e 79,4 dollari al barile.

Nonostante il panorama prevalentemente negativo, le utility hanno dato prova di resistenza, guadagnando lo 0,3% in un mercato altrimenti cupo, mentre il prezzo del gas naturale ha visto un decremento dell’1,4%, posizionandosi a 36,4 euro al megawattora.

Sul fronte dei titoli di stato, si osserva un moderato calo dei rendimenti; lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi si è posizionato a 142 punti, con il tasso del decennale italiano che ha toccato il 3,63%. Tra i titoli di punta, Stm e Azimut hanno registrato cali importanti (-4,3% e -4% rispettivamente), quest’ultima colpita in modo particolare dalla reazione negativa del mercato alla sua ultima relazione trimestrale.

Complessivamente, il settore bancario continua a lottare, con voci di corridoio che accennano a possibili nuove regolamentazioni sugli extraprofitti, le quali potrebbero estendersi anche alle assicurazioni e alle compagnie energetiche. Tra i principali istituti di credito, Mps ha subito un ribasso del 3,1%, seguito da Intesa e Bper con cali del 2,8% e 2,6%. Unicredit e Banco Bpm hanno evidenziato cali rispettivamente del 2% e 2,3%.

In tale contesto di generale preoccupazione, il quadro rimane complesso e la cautela è la parola d’ordine, con gli investitori che scrutano con apprensione le mosse future della politica monetaria americana, cruciale per definire il corso dell’economia globale nei prossimi mesi.

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Redazione