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Tensioni Commerciale Tra Cina e Canada: il Nodo dei Dazi Sugli E-car

In ECONOMIA
Agosto 27, 2024

L’ambasciata cinese in Canada ha recentemente manifestato un marcato dissenso in seguito all’annuncio di nuove tariffe sulle importazioni di automobili elettriche (e-car) e su altri prodotti industriali come acciaio e alluminio. Queste misure, annunciate dal primo ministro canadese Justin Trudeau, impongono un dazio del 100% sulle e-car e del 25% sull’acciaio e l’alluminio provenienti dalla Cina.

Le implicazioni di tali misure sono significative e hanno scatenato una vivace reazione da parte di Pechino. Un portavoce dell’ambasciata cinese ha definito queste azioni come nocive per il commercio e la cooperazione economica tra i due paesi, mettendo in luce come tali dazi potrebbero non solo danneggiare le imprese di entrambe le nazioni, ma anche rallentare l’avanzamento del Canada verso una economia più verde.

Il ministero del Commercio cinese, nel suo comunicato ufficiale, ha sollecitato Ottawa a “correggere immediatamente questi errati accorgimenti”. La dichiarazione sottolinea ulteriormente come il Canada abbia trascurato le ripetute obiezioni di Pechino su queste politiche, descrivendole come un grave impedimento alla stabilità delle catene industriali e di fornitura a livello globale. In aggiunta, si evidenzia la potenziale compromissione dell’ordine economico e delle normative commerciali internazionali, nonché un deterioramento nelle relazioni bilaterali tra i due paesi.

Dal punto di vista economico, l’imposizione di dazi elevati su prodotti cruciali come le e-car potrebbe avere ripercussioni dirette per i consumatori canadesi. Tali oneri aggiuntivi potrebbero tradursi in costi maggiori per l’acquisto di veicoli elettrici, elemento chiave nella transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio. Aumentando il costo degli input industriali essenziali come l’acciaio e l’alluminio, si potrebbero inoltre verificare ripercussioni sui prezzi di numerosi beni e servizi che dipendono da questi materiali.

Va osservato che il contesto in cui si inseriscono queste tensioni è quello di una crescente protezionismo economico a livello globale, dove le nazioni puntano a salvaguardare le proprie industrie e mercati interni. Questa tendenza, evidente in varie regioni del mondo, può portare a una frammentazione delle catene di fornitura internazionali e a una riduzione dell’efficienza economica globale.

L’escalation di misure protettive e risposte ritorsive potrebbe allontanare ulteriormente la prospettiva di una cooperazione internazionale efficiente e cooperativa, essenziale in un’epoca dove le sfide globali come il cambiamento climatico e le pandemie richiedono soluzioni condivise e coordinate. Inoltre, l’instaurarsi di un clima di incertezza può scoraggiare gli investimenti transfrontalieri, essenziali per la crescita economica e l’innovazione tecnologica.

Concludendo, la decisione di Ottawa di imporre dazi significativi su prodotti cinesi strategici e la conseguente risposta di Pechino mettono in luce le complessità e le sfide del commercio internazionale nell’attuale contesto geopolitico. Sarà fondamentale monitorare le future interazioni tra Canada e Cina, poiché avranno implicazioni non solo per i due paesi ma per l’intera economia globale.