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Tensioni Elettorali in Europa: Un Confronto Analitico tra Francia e Regno Unito

In POLITICA
Luglio 09, 2024

In un’epoca di continui cambiamenti politici a livello globale, l’Europa non fa eccezione, rappresentando un teatro dinamico e spesso imprevedibile di nuove formazioni politiche e alleanze variabili. Recentemente, le riflessioni di Elisabetta Casellati, Ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, durante il suo intervento nella trasmissione “Agorà Estate” su Raitre, hanno gettato luce su alcune dinamiche interessanti del panorama politico europeo.

Casellati ha iniziato il suo discorso con un’incursione nel sistema elettorale britannico, dove il neopremier Keir Starmer ha ottenuto una significativa vittoria elettorale. Nonostante abbia raccolto solo il 33,7% dei voti, il sistema maggioritario a turno unico ha consentito al suo partito di assicurarsi il 65% dei seggi parlamentari. Questo risultato ha suscitato un amplo dibattito in Italia, specialmente tra le fila dell’opposizione che ha celebrato il cambiamento di guardia a Downing Street dopo anni di governo conservatore. Casellati ha sottolineato come nessuno abbia sollevato dubbi su possibili derive plebiscitarie in Gran Bretagna, un accusa spesso rivolta alla riforma del premierato italiano.

Passando alla Francia, il discorso cambia tono e si concentra sulla situazione politica più frastagliata. Qui, il sistema semipresidenziale con doppio turno ha visto Marine Le Pen ottenere il 33% dei voti al primo turno delle elezioni presidenziali, ma essere poi superata al secondo turno da un’assemblea di partiti che non ha esitato a mettere da parte le divergenze per impedire la sua vittoria. Tale coalizione, tuttavia, secondo Casellati, potrebbe non garantire un futuro di stabilità politica alla Francia. La formazione di un governo basato su un accordo così eterogeneo mette il paese “in affanno”, poiché si rischia di vincere le elezioni con un’alleanza temporanea e non essere capaci di formare un governo solido e duraturo.

Queste osservazioni aprono una riflessione più ampia sulla natura delle riforme elettorali e sulla stabilità politica in Europa. Il confronto tra i due paesi offre una visione cristallina dei rischi e delle opportunità che sistemi elettorali differenti possono comportare. In Gran Bretagna, un sistema maggioritario tende a favorire la governabilità attraverso una rappresentazione sovradimensionata del partito vincitore, anche a discapito della proporzionalità del consenso popolare. In Francia, invece, il ballottaggio può forzare coalizioni improbabili e fragili, penalizzando la stabilità governativa a lungo termine.

Questo dialogo tra diversi sistemi elettorali mette in evidenza la complessa interazione tra legge elettorale, rappresentanza politica e stabilità del governo. La Francia e il Regno Unito illustrano due facce della stessa medaglia, ognuna con i suoi specifici vantaggi e svantaggi, mostrando quanto sia complesso raggiungere un equilibrio tra governabilità e rappresentatività in un contesto politico multipartitico. Nel riconsiderare le parole di Casellati e le dinamiche politiche attuali, i cittadini europei si trovano di fronte a un interrogativo sulla natura della democrazia e sugli strumenti attraverso i quali essa viene esercitata, sottolineando l’importanza di una continua valutazione e, possibilmente, di un adattamento delle strutture politiche esistenti.