
Nel corso dell’evento Festa dell’Innovazione di Venezia, organizzato dal quotidiano Il Foglio, Roberto Sergio, Amministratore Delegato della Rai, ha espresso opinioni decise e provocatorie su temi scottanti che coinvolgono la governance dell’ente pubblico radiotelevisivo italiano. Uno dei nodi più controversi riguarda la conduttrice Serena Bortone e le sue recenti dichiarazioni sui social media relative alla mancata trasmissione di un monologo di Antonio Scurati in occasione del 25 aprile.
“Serena Bortone avrebbe dovuto essere licenziata per i suoi comportamenti e, fino a oggi, non ha ricevuto alcuna sanzione,” ha evidenziato Sergio, aggiungendo che il 11 giugno si terrà una seduta in cui la conduttrice avrà l’opportunità di presentare la sua difesa. Secondo l’AD, nessun dipendente dovrebbe pubblicamente criticare l’azienda per cui lavora, eppure Bortone non ha evitato di farlo, mettendo in luce presunte censure editoriali.
Riguardo alle accuse di censura, Sergio ha negato categoricamente, affermando di aver personalmente sollecitato Bortone, tramite un messaggio WhatsApp, a trasmettere il monologo, il quale non è andato in onda solo perché lo scrittore non avrebbe ricevuto un compenso.
Il caso ha suscitato le reazioni indignate del Partito Democratico. Francesco Verducci, senatore del PD, ha criticato duramente le parole di Sergio, accusandolo di promuovere una cultura d’impresa fondata su censura e intimidazione. Non manca di ricordare, peraltro, che lo stesso Sergio aveva precedentemente manifestato dissensi pubblici nei confronti della Rai.
A margine della discussione sul caso Bortone, l’AD ha affrontato la questione della cosiddetta “TeleMeloni,” un termine coniato da alcuni media per descrivere un presunto cambiamento nella linea editoriale della Rai sotto l’attuale governo. Sergio ha respinto queste voci, affermando che sotto la sua gestione, l’equilibrio editoriale è stato scrupolosamente preservato, come confermato anche dall’Osservatorio di Pavia.
Del pari rilevante è il dibattito sui futuri cambi al vertice della Rai, con il possibile scambio di ruoli tra Sergio e il Direttore Generale Giampaolo Rossi, annunciato per il periodo successivo alle elezioni europee. Sergio ha ribadito la solida collaborazione con Rossi e ha smentito i rumor di dissidi interni circa l’assegnazione dei ruoli.
Conclusivamente, il futuro della Rai si preannuncia ricco di sfide e cambiamenti, tanto nella governance quanto nella definizione dei contenuti. L’AD ha infine chiuso ogni speculazione sulla programmazione futura, negando, ad esempio, voci su un nuovo programma con Pio e Amedeo e annunciando la volontà di coinvolgere nuovamente Fiorello nelle future produzioni della Rai, a conferma di un impegno incessante nella qualità e nell’innovazione del palinsesto televisivo italiano.