La cruenta guerra tra Russia e Ucraina, protrattasi per oltre due anni e mezzo, ha sconvolto l’equilibrio dell’Europa orientale innescando una cadena di crisi che perforano profondamente i sistemi economici e umanitari mondiali. L’insostenibile situazione ha generato, tra le altre, una crisi energetica, una emergenza alimentare e la più grave crisi di rifugiati in Europa dal termine della Seconda Guerra Mondiale, con oltre 14 milioni di persone costrette a lasciare le loro case.
Nel cuore pulsante di queste dinamiche, il Forum Teha a Cernobbio si erge come un faro di speranza e di razionalità. Lungo le rive del pittoresco Lago di Como, esperti internazionali, politici e accademici si sono dati appuntamento per delineare una strategia compatta e realizzabile volta a ripristinare la pace e l’ordine regionale e globale. L’organizzazione Teha, in collaborazione con nove think tank di calibro internazionale tra cui il DiXi Group, l’EDAM Centre for Economics and Foreign Policy Studies, l’Higher School of Economics, il Jacques Delors Institute, la Kyiv School of Economics, Limes, Observer Research Foundation e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI), ha presentato un documento dettagliato, un ‘Paper’, che propone un piano dettagliato per affrontare e superare il conflitto.
Il primo passo fondamentale proposto è l’accettazione e il riconoscimento degli ingenti danni che il conflitto ha arrecato non solo a livello regionale, ma anche su scala globale. Solo partendo da una consapevolezza condivisa delle perdite immense è possibile avviare un dialogo costruttivo riguardo al recupero e alla ricostruzione.
La seconda fase invita a una riflessione critica sui fallimenti diplomatici che hanno segnato gli Accordi di Minsk del 2014, cercando di comprenderne le lacune e gli errori per non ripeterli. Successivamente, si suggerisce di suddividere il processo di pace in iniziative a breve e medio-lungo termine, al fine di stabilire obiettivi chiari e realizzabili che portino a risultati tangibili e progressivi.
Il quarto passaggio si concentra sull’organizzazione di una Conferenza di Pace internazionale che includa tutte le parti interessate, compresi i rappresentanti di Russia e Ucraina, in un dialogo aperto e inclusivo. Infine, l’ultima tappa prevede la creazione di un robusto piano di assistenza finanziaria ed economica che supporti l’Ucraina nel post-conflitto, considerando le problematiche legate al debito pubblico e alla diminuzione demografica.
Ogni proposta si focalizza sulla costruzione e sul rafforzamento di un nuovo framework di sicurezza, sia energetica che alimentare, essenziale per garantire la stabilità globale e per prevenire future crisi umanitarie ed economiche. Durante i giorni del forum, ogni punto della roadmap sarà discusso e affinato, con l’aspirazione di tradurre queste idee in azioni concrete.
La strada verso la pace è complessa e tortuosa, ma l’approccio metodico e le soluzioni proposte al Forum Teha rappresentano un faro di speranza per tutti coloro che sono direttamente colpiti dal conflitto. La collaborazione internazionale, la trasparenza nei dialoghi e una forte leadership sono essenziali per la riuscita di questa nuova iniziativa. Mentre a Cernobbio si gettano le basi per un futuro più pacifico, il mondo osserva, speranzoso che dalla teoria si passi rapidamente alla pratica.