
In questi giorni, l’atmosfera sui mercati finanziari del Vecchio Continente è decisamente elettrica. Le principali Borse europee hanno registrato incrementi notevoli, trainate da un apertura positiva di Wall Street. La borsa americana continua a far registrare numeri record, con l’S&P 500 che ha sfiorato la soglia dei 6.000 punti, un dato senza precedenti che rafforza la fiducia degli investitori nel potenziale del mercato azionario statunitense.
Quest’ottimismo è in parte scaturito dalla recente elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, un evento che ha rinvigorito le aspettative di una politica economica aggressiva e favorevole al business. In aggiunta, l’ulteriore rialzo del valore del dollaro – ora vicino ai massimi di metà aprile contro l’euro – suggerisce che il mercato anticipa una robusta ripresa economica americana e una politica monetaria meno accomodante da parte della Federal Reserve.
Milano si è distinta particolarmente, con un’impennata dell’1,6%, posizionandosi davanti a Francoforte e Parigi, le quali hanno anch’esse visto aumentare i loro indici rispettivamente del 1,4% e del 1,2%. Londra ha seguito con un più modesto +0,8%. Questi rialzi non sono isolati al settore azionario, ma hanno trovato corrispondenza anche nel mercato obbligazionario, dove i titoli di Stato italiani, i Btp, hanno mostrato un decremento del rendimento di quasi sette punti base, attestandosi al 3,586%.
Il settore delle criptovalute ha anche visto una forte ripresa, con Bitcoin che ha superato la soglia degli 82.000 dollari, spinto dalla percezione che la nuova amministrazione americana potrà adottare politiche favorevoli a tale asset.
Sul fronte aziendale, a Piazza Affari spiccano le performance di Leonardo, che ha visto un incremento del 4,2% grazie ai benefici attesi da una politica estera di Trump orientata alla difesa, e di Azimut, salita del 3,7% dopo una promozione da parte di HSBC. Nel frattempo il settore bancario italiano mostra segni di robustezza, con notable rialzi per Bper, Banca Popolare di Sondrio e Banco BPM.
Non mancano note di cautela, come testimoniato dal calo dell’1,5% nel prezzo dell’oro, e una significativa riduzione nel prezzo del petrolio, che riflette le preoccupazioni relative alla domanda cinese in seguito a dati poco incoraggianti sull’inflazione di ottobre.
Gli investitori rimarranno sintonizzati sui prossimi sviluppi, in particolare attendendo con interesse il rilascio del dato sull’inflazione americana di ottobre, previsto per mercoledì. Questo potrebbe fornire ulteriori indicazioni sull’orientamento futuro delle politiche monetarie USA, influenzando di conseguenza le decisioni di investimento a livello globale.
In conclusione, i mercati continuano a rispondere con vigore ai cambiamenti politico-economici, riflettendo sia le opportunità che le sfide che tali cambiamenti portano con sé. In questo contesto dinamico, gli investitori faranno bene a rimanere informati e pronti ad adeguare rapidamente le loro strategie di investimento alle nuove realtà economiche.