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Ancora una volta ha ragione la Meloni

In ATTUALITA', IN EVIDENZA, OPINIONE
Marzo 20, 2025
Il punto della situazione di Domenico Salerno…..

Anticipo il mio commento settimanale del martedì in quanto l’argomento da trattare è risultato di grande interesse, tanto da aver monopolizzato nella fattispecie la stampa e gli altri media. Parliamo del Manifesto di Ventotene e della bagarre in Parlamento dopo l’intervento della Meloni.  Prima di tutto mi preme concordare con un’affermazione fatta da Luca Ricolfi nell’articolo di oggi 20 marzo riportato su Il Mattino; Ricolfi afferma: “Di una cosa sono certo; la maggior parte di coloro che parlano del Manifesto di Ventotene non l’hanno letto.” Non si spiega altrimenti la violenza con la quale è stata accolta in Parlamento l’affermazione della Premier che non si sente rappresentata da quel manifesto. Sicuramente la decontestualizzazione non giova a comprendere esattamente quanto il Manifesto vuole affermare e la buona intenzione di coloro che l’hanno redatto, ma non si può sottacere che le affermazione fatte da Spinelli & Co. Siano abbastanza inquietanti.  Il Manifesto afferma chiaramente che l’assetto sociale da promuovere è di tipo socialista, anche se non comunista, e lo stesso Ricolfi lo descrive esattamente. Il Manifesto prevede espropri e severe limitazioni alla proprietà privata. Non vi è alcuna previsione che l’assetto dei Paesi possa essere di tipo liberale. Il modo di giungere all’assetto socialista previsto dal Manifesto prevede “la dittatura del partito rivoluzionario” al fine di imporre la sua volontà alle masse, ancora incapaci di riconoscere i propri interessi, semplice materia fusa, ardente, suscettibile di essere colata in forme nuove, capace di accogliere la guida di uomini sicuramente internazionalisti in una situazione di ancora inesistente volontà popolare”. Il processo agognato nel Manifesto, e diciamo per fortuna, non è stato accolto dal nostro Paese all’indomani della caduta del fascismo e della monarchia, tra l’altro quest’ultima attraverso un referendum e non per fatto di una mera oligarchia seppure più o meno illuminata. Il processo che ha riguardato l’Italia è passato attraverso libere elezioni popolari, anche con la partecipazione delle donne, che hanno eletto un’assemblea costituente. Si salva nel Manifesto l’idea della formazione degli Stati Uniti d’Europa sulla quale poi la triade europea democristiana lavorerà lungamente per arrivare a far concepire una federazione dei Paesi Europei che oggi è l’Unione Europea.  In Parlamento alle parole della Meloni che si è limitata a ribadire la propria opinione certamente non con toni offensivi, dai banchi della sinistra e del Partito Democratico è iniziata una bagarre con toni accesi, e palesemente violenti ed intimidatori. Dimostrando ancora una volta che non si può parlare contro la sinistra, pena l’attacco violento e intimidatorio, in poche parole i metodi del fascismo. Ricorro ancora a quanto scritto da Luca Ricolfi nell’articolo richiamato: “Si può essere euro-scettici o europeisti convinti, ma chi davvero sogna gli Stati Uniti d’Europa, se crede nel metodo democratico, non può prendere a modello il Manifesto di Ventotene. Idolatrare quel modello è stata un’ingenuità, dettata dall’ideologia e dalla scarsa conoscenza. Possiamo fare molto di meglio, e dobbiamo provarci senza rinunciare al pluralismo e alla democrazia. Grazie a Luca Ricolfi per la sua attenta valutazione e non si può, in una visione democratica, non essere d’accordo con la precisazione fatta da Giorgia Meloni.

di Domenico Salerno

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Domenico Salerno