Con l’avvento di ottobre 2023, l’Italia ha dato il via alla settima edizione del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, un progetto statistico di vasta portata che quest’anno coinvolgerà circa 2.530 Comuni e una cifra vicina al milione di famiglie. Questo enorme sforzo di raccolta dati è curato dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), che prevede di rendere noti i risultati di questa rilevazione entro dicembre 2024.
Il censimento permanente è un raffinato strumento di indagine che si avvale di una metodologia combinata, impiegando sia indagini campionarie che dati di fonte amministrativa. Le due tipologie di rilevazioni campionarie, denominate “da Lista” e “Areale”, si integrano efficacemente con le informazioni provenienti dai registri e dalle altre fonti amministrative, consentendo la raccolta di dati continuativi e aggiornati sulla popolazione residente in Italia. Questo sistema permette di delineare un quadro accurato e aggiornato non solo a livello nazionale, ma anche regionale, comunale e persino nei contesti più micro come quartieri e località abitate.
L’importanza di un simile approccio è evidente: fornisce una base di dati fondamentale per la pianificazione e l’implementazione delle politiche pubbliche, offrendo un ritratto fedele delle caratteristiche demografiche e socio-economiche del paese. Annualmente, entro il mese di dicembre, l’Istat divulga dati aggiornati relativi a vari indicatori demografici come sesso, età, cittadinanza, istruzione e occupazione.
A partire dal 2025, inoltre, si prevede un’ulteriore affinazione del processo con revisioni annuali che verranno effettuate da gennaio ad aprile, basandosi sui dati della popolazione rilasciati precedentemente a dicembre dall’Istat. Queste revisioni richiederanno una collaborazione attiva dei Comuni, i quali dovranno verificare le posizioni anagrafiche registrate, accertando che corrispondano agli effettivi risultati del censimento.
Per quanto riguarda il conteggio delle abitazioni, la strategia censuaria adottata sfrutta il trattamento statistico delle informazioni presenti nel Registro degli edifici e delle unità immobiliari, basandosi principalmente sul catasto dei fabbricati. Dal 2021, questi dati permettono di distinguere tra abitazioni occupate e non, offrendo così una panoramica più completa del tessuto residenziale del paese.
L’importanza di queste operazioni censuarie non è solamente statistica, ma incide profondamente nella capacità decisionale delle politiche urbane e nella gestione delle risorse a livello locale e nazionale. La precisione e l’aggiornamento continuo delle informazioni raccolte garantiscono un supporto indispensabile per governare efficacemente le dinamiche demografiche e abitative del paese.
In conclusione, il settimo censimento della popolazione e delle abitazioni avanza come un progetto cruciale per fornire una mappatura dettagliata del tessuto sociale e abitativo italiano. Questo intraprendente sforzo statistico non solo rispecchia l’impegno continuo nell’accuratezza e nell’innovazione metodologica, ma anche la volontà di supportare la pianificazione e lo sviluppo a tutto tondo del paese attraverso dati attendibili e tempestivi, diffusi ogni anno e resi accessibili attraverso il portale dell’Istat.