

Si è conclusa a Bruxelles la tre giorni di “Tutta un’altra Europa”, l’iniziativa di formazione politica promossa dal Partito Democratico e dal gruppo degli eurodeputati PD al Parlamento Europeo. Un’occasione di confronto e formazione che ha visto la partecipazione di giovani amministratori, attivisti e militanti under 35 da tutta Italia. Tra i presenti anche Claudio Petrozzelli, unico partecipante dalla Provincia di Avellino, che ha approfittato dell’esperienza per portare all’attenzione delle istituzioni europee le criticità del territorio irpino. “Questa mattina ho avuto l’opportunità di confrontarmi con Veronica Manfredi, direttrice della Direzione Generale Clima della Commissione Europea. Le ho parlato della grave situazione che interessa l’Irpinia, tra dissesto idrogeologico, alluvioni a Celzi di Forino e disagi quotidiani dovuti per chi non ha accesso all’acqua nelle ore serali. A nome del Patto Generazionale x l’Irpinia ho consegnato una richiesta formale per il riconoscimento dello stato di emergenza idrica nel nostro territorio.” Durante i lavori, Petrozzelli ha partecipato anche al workshop sulle politiche di coesione europee, promosso dall’eurodeputato Lello Topo, da cui sono emersi spunti concreti per una riflessione più ampia sul ruolo dei fondi europei nel Mezzogiorno: “Le politiche di coesione sono fondamentali, ma non basta ricevere risorse: bisogna spenderle bene, con visione e capacità. Dobbiamo smettere di rincorrere i bandi e iniziare a pianificare cambiamenti strutturali. Se vogliamo davvero trasformare i nostri territori, serve più progettualità, più competenza e meno improvvisazione.” Nel corso della tre giorni, l’esponente del PD avellinese ha avuto modo di interloquire anche con i vertici del Partito Democratico, dalla segretaria Schlein al commissario regionale Misiani, affrontando con loro riflessioni sulle criticità del contesto locale: “Ho condiviso il mio punto di vista sulla situazione politica ad Avellino, sottolineando l’importanza di preservare la coalizione, ma anche la necessità di un cambio di passo netto. Serve chiarezza, coerenza, e la capacità di ascoltare i territori – elementi che oggi mancano a più livelli.” Il giovane attivista ha voluto inoltre lanciare un messaggio politico più ampio: “Ringrazio chi ha voluto che fossi qui, riconoscendo un impegno serio, costruito nel tempo, anche attraverso il mio percorso come giovane del PSE al Comitato Europeo delle Regioni. A chi invece ha ritenuto la mia presenza non necessaria, rispondo che questa esperienza ha reso ancora più chiaro chi lavora per includere e chi no.” Il messaggio finale è rivolto al futuro del partito e della partecipazione giovanile: “Nessuno fa politica da solo. Attorno a me ci sono tante e tanti militanti che hanno superato anni di delusioni e amarezze ma c’è anche una generazione che chiede un PD diverso: più aperto, più inclusivo, più responsabile. Una generazione pronta a prendersi spazio, ma anche a prendersi cura della politica. È tempo di dare ascolto e fiducia a chi ogni giorno lavora con passione per rappresentare anche le voci più periferiche.”
di Marco Iandolo

