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Calo dell’Import e Stallo dell’Export a Gennaio Segnalano Nuove Sfide per il Commercio Estero

In ECONOMIA
Marzo 15, 2024

La recente stima dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) per il mese di gennaio 2024 mostra una dinamica del commercio estero caratterizzata dal contrasto tra una lieve contrazione dell’export di -0,2% su base annua e una marcata riduzione delle importazioni del 13,5% nello stesso periodo. Questi risultati rappresentano un importante segnale per l’economia che necessita di attenta analisi da parte degli esperti e degli operatori del settore.

A differenza del drastico calo del mese precedente, quando l’export aveva registrato una flessione del -7,8%, a gennaio si assiste a una lieve diminuzione del -0,2%. Nonostante questo leggero calo, la flessione è stata più rilevante nell’area extra-Ue dove le vendite all’estero hanno subito una decrescita dello 0,4%. Per quanto riguarda invece il commercio con i partner europei, questo è risultato stazionario, senza segnalare una variazione significativa rispetto al mese precedente.

Le importazioni presentano invece un quadro più preoccupante: il valore delle merci acquistate dall’estero ha mostrato una flessione annua notevole, calando del 13,5%. In particolare, la contrazione per l’area extra Ue si è attestata al -19,3%, mentre quella relativa all’area Ue si è fermata all’8,7%. In termini di volume, le importazioni hanno subito una riduzione del 5,2%.

La diminuzione mensile delle importazioni è stata più significativa (-7,3%) rispetto a quella delle esportazioni (-3,2%). Ancora una volta, è per le relazioni commerciali con i mercati extra-Ue che si registra la flessione più marcata (-4,0%), rispetto a quella con l’Unione europea (-2,4%).

Questi dati riflettono le complesse dinamiche che stanno caratterizzando il commercio internazionale inizio 2024. La flessione delle importazioni può essere interpretata come il sintomo di una domanda interna in rallentamento o come risultato di strategie aziendali orientate ad una riduzione delle scorte in risposta a cambiamenti previsti nella domanda globale.

D’altro canto, la tenuta quasi invariata delle esportazioni potrebbe indicare una certa resilienza delle aziende italiane nei mercati esteri, nonostante una globalizzazione economica che si presenta sempre più incerta e sfidante.

Le istituzioni governative e gli operatori economici devono ora interpretare questi segnali per adottare misure che promuovano la crescita sostenibile del commercio estero italiano, incentivando soprattutto l’introduzione di tecnologie innovative e la ricerca di mercati in espansione per sostenere l’export in un contesto di crescenti sfide globali.

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Redazione