Nell’ultimo scrutino delle elezioni Europee, la Basilicata ha rispecchiato una dimostrazione eclatante del proprio orientamento politico, delineando un contesto elettorale dove Giorgia Meloni e il suo partito, Fratelli d’Italia, si sono imposti come forze dominanti. Tuttavia, le sfumature del voto regionale rivelano dinamiche e preferenze elettorali che meritano un’analisi dettagliata.
Giorgia Meloni ha ottenuto 24.699 voti, posizionandosi al vertice della preferenza dei basi-lucani. Il suo partito ha raggiunto il 25,5% delle preferenze, confermandosi la principale scelta politica in regione. Questi dati non sono solo una conferma della fiducia nei suoi confronti, ma anche un segnale della crescente inclinazione verso un populismo di destra.
Al secondo posto, con 22.807 voti, troviamo Antonio Decaro del Partito Democratico, che calca i tacchi della Meloni con un consenso del 23,1%. Decaro, noto per il suo impegno a livello locale e nazionale, rappresenta la principale figura di resistenza contro la crescita di Fratelli d’Italia in Basilicata. Il fattore locale, in modo particolare, sembra giocare un ruolo decisivo, sottolineando l’importanza di figure politiche radicate nel territorio.
Marcello Pittella, facente parte della lista Azione, ha conquistato il terzo posto. Con 16.204 voti e una percentuale regionale del 9.2%, Pittella dimostra che anche le voci moderate trovano spazio nel panorama politico lucano, benché con una distanza rilevante dai primi due competitor.
La distribuzione dei voti mostra anche la performance di figure notorie a livello nazionale, ma meno incisive a livello regionale. Antonio Tajani di Forza Italia ha ottenuto 7.304 preferenze, segnando l’8,9% del totale, mentre Roberto Vannacci della Lega ne ha raccolte 4.083, fermandosi al 5,4%. Il Movimento Cinque Stelle, con Pasquale Tridico in testa, ha sorpreso ottenendo 4.038 voti, il 12,7%, una percentuale significativa che riflette una fiducia mantenuta da una porzione non trascurabile dell’elettorato.
Tra i candidati lucani, Nicola Benedetto (FdI) ha ottenuto un rispettabile risultato con 10.265 voti, ma è importante osservare come nessun lucano sia stato eletto all’Europarlamento, un fatto che potrebbe alimentare ulteriori discussioni sul peso politico della regione a livello europeo.
In definitiva, l’analisi del voto in Basilicata per le elezioni europee apre una finestra su un contesto regionale molto dinamico, dove la lotta tra conservatorismo e progressismo continua a essere al centro dell’arena politica. Questi risultati, oltre a definire l’attuale inclinazione politica, potrebbero prefigurare i futuri equilibri di potere nella regione, influenzando non solo la politica locale ma anche quella nazionale nel contesto più ampio delle politiche europee. La Basilicata, con la sua scelta definita ma non monolitica, rimane una regione da tenere d’occhio nel panorama politico italiano ed europeo.