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Fratture e strategie: la tensione nella destra europea verso le elezioni del Parlamento

In POLITICA
Maggio 22, 2024

Nel complexo panorama politico che precede le elezioni europee, la tensione tra Lega e Forza Italia assume contorni sempre più definiti, rivelando non solo divergenze tattiche, ma anche profonde differenze ideologiche e strategiche. Al centro del dibattito, la concezione dell’integrazione europea e le alleanze internazionali, temi che stanno mettendo a dura prova l’unità del centrodestra italiano.

Recentemente, fonti vicine alla Lega hanno espresso sorpresa e disappunto per le preferenze espresse da Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia, che sembra favorire una figura come Emmanuel Macron rispetto a Marine Le Pen. Questa scelta appare sorprendente, specialmente alla luce delle precedenti campagne elettorali, dove slogan simili a quelli attuali della Lega venivano utilizzati dallo stesso Silvio Berlusconi. “Meno Europa in Italia, più Italia in Europa” era infatti il mantra di Forza Italia nel 2014, periodo in cui Tajani serviva come Commissario europeo.

La risposta di Forza Italia non si è fatta attendere, precisando che il loro slogan non era mai stato “meno Europa” tout court, ma un invito a valorizzare il principio di sussidiarietà. Secondo questo principio, il livello superiore dovrebbe intervenire solo nei campi in cui il livello inferiore non può agire efficacemente, insistendo dunque che l’Europa dovrebbe concentrarsi su grandi temi come la difesa e l’immigrazione.

Il diverbio si estende anche sul piano delle alleanze internazionali, in particolare riguardo alla posizione di Marine Le Pen, notoriamente critica verso l’Unione Europea e contraria alla NATO. Queste posizioni sono viste con sospetto da Forza Italia, che, pur condividendo la necessità di un cambiamento nell’UE, non sembra propensa a sostegni che potrebbero condurre a un indebolimento dell’unità europea.

Parallelamente, Antonio Tajani ha manifestato la propria visione per un’intesa europea che potrebbe includere popolari, conservatori e liberali, rimarcando l’importanza di rispettare il verdetto delle urne. Questa apertura al dialogo contrasta con l’approccio presumibilmente più rigido della Lega, ponendo questioni su quale sarà effettivamente la direzione che il centrodestra italiano proporrà a Bruxelles.

D’altra parte, Manfred Weber, leader del Partito Popolare Europeo (PPE), ha rivelato che la base della cooperazione futura in Europa potrebbe vedere una sinergia tra socialisti, liberali e popolari. Questa strategia mira a stabilizzare e guidare l’Europa attraverso una collaborazione tra le principali famiglie politiche, a testimonianza del fatto che la politica di alleanze sarà cruciale nei prossimi mesi.

In questo scenario, la candidatura di Ursula von der Leyen per un ulteriore mandato alla presidenza della Commissione Europea diventa un altro punto focale, evidenziando la necessità di una chiara definizione dei rapporti di forza all’interno del PPE e tra le famiglie politiche europee.

Quindi, mentre si avvicinano le elezioni europee, l’orizzonte politico si mostra incerto e caricato di tensioni. La sfida per Lega e Forza Italia non sarà solo quella di affrontare il voto, ma anche di delineare una strategia comune che possa rafforzare la loro posizione in Europa, facendo i conti con le proprie differenze interne e con un ambiente politico europeo in rapida evoluzione.