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Giorgia Meloni e la Missione Diplomatica nel Golfo: Realtà e Percezioni

In POLITICA
Gennaio 27, 2025

Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio italiano, torna dall’Arabia Saudita portando con sé non solo accordi economici significativi ma anche una pletora di critiche e aplausi. Dopo una missione di tre giorni che ha incluso fermate in Bahrain e altri stati del Golfo, Meloni cerca di zittire le accuse di incoerenza mossale dalle opposizioni con una solida difesa dei suoi risultati ottenuti.

Durante la sua permanenza, è stata oggetto di un confronto diretto tra il suo passato discorso critico verso le politiche saudite e la sua attuale diplomazia. Nel 2019, aveva esplicitamente criticato l’Arabia Saudita per le questioni legate ai diritti umani e il tentativo di estendere il proprio influsso in Europa. Oggi, la vediamo nelle vesti di una premier che negozia su temi come migrazioni, investimenti, difesa, e dialogo interreligioso. Questo contrasto è stato rapidamente sfruttato dalle opposizioni per mettere in luce una presunta incoerenza della leader di Fratelli d’Italia.

La risposta di Meloni non si è fatta attendere. Prima di lasciare Al-‘Ula per Bahrain, ultima tappa del suo viaggio, ha ribadito la continuità del suo pensiero, sottolineando come le vecchie preoccupazioni non siano state dimenticate, ma inserite in un contesto di dialogo costruttivo.

L’incontro con il Re Hamad bin Isa Al Khalifa di Bahrain segna una tappa storica, essendo la prima visita di un presidente del Consiglio italiano nel paese dopo oltre cinque decenni di relazioni bilaterali. Gli accordi raggiunti con l’Arabia Saudita, invece, coprono settori strategicamente vitali come l’energia e la difesa e prevedono iniziative congiunte riguardanti l’Africa e la stabilizzazione del Medio Oriente. Meloni ha enfatizzato l’importanza del riavvicinamento tra Riad e Tel Aviv come un possibile catalizzatore per la pace nella regione.

Giuseppe Conte, del Movimento 5 Stelle, ha espresso perplessità sulla necessità di una così lineare accoglienza al potere saudita, mentre il principe ereditario Mohammad bin Salman è stato descritto dai media sauditi come un amabile ospitante, condividendo con la premier le ricchezze culturali e tradizionali del suo paese.

Da Washington, le preoccupazioni italiane si spostano sui possibili dazi che potrebbero essere imposti dall’Amministrazione americana, una questione che Meloni ha definito come prioritaria, sottolineando l’importanza di mantenere un dialogo aperto e costruttivo.

In definitiva, la missione di Meloni nel Golfo potrebbe essere vista come un tentativo di equilibrismo tra le critiche interne e la necessità di posizionare l’Italia come un attore influente sulla scena globale attraverso un rafforzamento dei legami con nazioni chiave come l’Arabia Saudita. Questa strategia, se ben gestita, potrebbe non solo placare le critiche a breve termine ma stabilire una base solida per una politica estera italiana più incisiva e dinamica nell’immediato futuro.