
L’estate italiana si conferma un periodo dorato per il turismo montano, fra i rilievi delle Dolomiti e gli Appennini. Secondo uno studio recente condotto da Jfc e anticipato da ANSA, il settore è destinato a registrare numeri impressionanti per la stagione corrente. Con un totale di 6,538 milioni di arrivi, segnando un incremento dell’1,7% rispetto all’anno precedente, i dati riflettono una resilienza e una crescente attrattiva delle destinazioni montane, con una previsione di superare i 73 milioni di presenze.
Le cifre sono eloquenti: l’estate 2024 vedrà le località montane e appenniniche italiane generare un fatturato di 5 miliardi e 565 milioni di euro, beneficiando anche di un aumento del 13,8% nelle spese sostenute dai vacanzieri italiani. La durata media del soggiorno, ferma a 11,2 giorni, è un chiaro indicatore di un turismo che predilige esperienze immersive piuttosto che visite fugaci.
Il fenomeno non è isolato ma parte di un trend più ampio. Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc e responsabile dello studio, sottolinea come il 16% degli italiani che pianificano vacanze estive sceglie la montagna, con un incremento dello 0,8% rispetto all’anno scorso. Nel biennio si è assistito a un aumento complessivo del 3,5%, il che attesta la crescente popolarità di questa tipologia di vacanza.
La ricerca approfondisce anche le motivazioni dietro queste scelte di viaggio. Un significativo 19,9% degli intervistati identifica questi soggiorni come “rigeneranti, rilassanti e benefici”. Ancor più pertinente è il 15,8% che vede la montagna come un vero e proprio rifugio, un luogo per distaccarsi dalla routine quotidiana e dalle pressioni della vita di tutti i giorni. Questa necessità di evasione è così pronunciata che molti ritornano alle stesse destinazioni, testimoniato da un tasso di fidelizzazione del 47,1%. Ciò denota non solo la qualità dell’offerta turistica ma anche la capacità di creare un legame emotivo e di appartenenza tra il visitatore e il luogo.
Altro aspetto rilevante è la crescente consapevolezza ambientale e la ricerca di una vacanza ‘green’. Molti turisti optano deliberatamente per località montane per ridurre l’uso dell’auto, privilegiando il contatto con la natura e uno stile di vita più sostenibile durante le vacanze.
La progressiva trasformazione del turismo montano riflette un cambiamento più ampio nei gusti e nelle abitudini dei viaggiatori italiani, con implicazioni significative per gli operatori turistici e i policymakers. L’aumento della domanda per vacanze che combinano relax, natura, e sostenibilità chiama ad un’offerta sempre più qualificata e rispettosa dell’ambiente circostante.
In conclusione, le montagne italiane non sono solo uno sfondo pittoresco per l’avventuriero estivo, ma si stanno rivelando catalizzatori di un robusto settore economico che prospera sulla lunghezza dei soggiorni e sull’alta fedeltà dei visitatori. Con le previsioni attuali, tutto indica che questa tendenza sarà non solo mantenuta ma amplificata nei prossimi anni, delineando un futuro promettente per il turismo montano in Italia.