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Il Cambiamento delle Banche e l’Ascesa dei Rischi Cyber

In ECONOMIA
Giugno 12, 2024

La rivoluzione digitale ha trasformato molti settori e quello bancario non fa eccezione. A confermarlo sono le parole di Giuseppe Siani, capo del dipartimento vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia, durante il convegno ‘Supervision, Risks and Profitability 2024′ organizzato dall’Abi. Il settore sta passando da un modello tradizionale, incentrato sull’attività degli sportelli fisici, a un sistema complesso e intricato di servizi digitali, offerti da una varietà di operatori con attributi, dimensioni e rigori normativi estremamente diversi.

Questa transizione non è priva di rischi. Con l’emergere di nuovi attori, alcuni dei quali operano al di fuori del quadro normativo standard, il panorama regolamentare si presenta disomogeneo e, a volte, incoerente su scala internazionale. Tali circostanze fanno crescere esponenzialmente i rischi legati alla sicurezza informatica. C’è una segmentazione progressiva della catena del valore nel settore finanziario, una tendenza che aumenta la dipendenza operativa che ogni intermediario ha nei confronti di molteplici controparti, sia finanziarie che non. Questa intricata rete di connessioni può facilmente diventare un punto debole, offrendo numerosi bersagli per gli attacchi informatici.

La rilevanza dei rischi di natura cyber sta diventando sempre più evidente. Questi rischi possono minare direttamente il core business delle istituzioni finanziarie, portando alla necessità di adottare nuovi presidi di sicurezza e strategie di mitigazione più sofisticate. La tendenza richiede un ripensamento profondo di come le banche tradizionali si proteggono dagli attacchi informatici, integrando la gestione del rischio cyber come elemento centrale nella pianificazione strategica e operativa.

La Banca d’Italia, attraverso la voce di Siani, mette in guardia sul fatto che la protezione da tali rischi richiede un ingente impegno in termini di risorse e innovazione tecnologica. Le istituzioni finanziarie devono ora valutare la resilienza non solo delle loro operazioni dirette, ma anche di quelle degli operatori con cui interagiscono. La sicurezza, quindi, diventa una componente condivisa, essenziale per la stabilità dell’intero sistema finanziario.

Inoltre, l’espansione dei servizi digitali porta con sé la necessità di un riesame delle politiche di governance e delle normative esistenti, orientandole verso una maggiore inclusione e adattabilità all’innovazione tecnologica. Questo processo è chiaramente visibile a livello globale, dove diverse giurisdizioni stanno cercando di trovare il giusto equilibrio tra promozione dell’innovazione e protezione dei consumatori e dell’integrità del sistema finanziario.

La sfida, quindi, per i regolatori e per le stesse banche è bilanciare l’innovazione e la sicurezza in un ambiente che cambia rapidamente. Nel corso del convegno Abi 2024, è stato evidenziato così l’urgente bisogno per una cooperazione rafforzata tra istituzioni, per sviluppare nuovi standard e soluzioni in grado di proteggere efficacemente il patrimonio informativo senza soffocare l’innovazione.

Come possiamo vedere, la digitalizzazione bancaria porta con sé enormi benefici in termini di efficienza e accesso ai servizi, ma rilancia anche l’impellente necessità di rafforzare la sicurezza cyber. In questo contesto dinamico, la vigilanza regolamentare diventa più cruciale che mai per garantire un equilibrio tra progresso e protezione.

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Redazione