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Impatto dell’Aumento dei Costi Energetici sulle Imprese Artigianali in Lombardia

In ECONOMIA
Settembre 27, 2024

Nel contesto economico attuale, caratterizzato da un sensibile incremento dei prezzi dell’energia a livello globale, le imprese italiane si trovano a fronteggiare una serie di sfide non indifferenti, che impattano direttamente sui loro bilanci. Una recente analisi effettuata da Confartigianato ha messo in luce come la regione Lombardia sia stata la più colpita in Italia per quanto concerne l’aumento dei costi energetici, con una spesa aggiuntiva che ha raggiunto i 2.354 milioni di euro nel biennio 2022-2023.

La ricerca è stata presentata durante la ventesima edizione della ‘Energies and Transition Confartigianato High School’, tenutasi a Chia, in provincia di Cagliari, e ha offerto uno spaccato preoccupante della situazione delle piccole e medie imprese nel settore dell’artigianato. Queste aziende, spesso a conduzione familiare e di dimensioni ridotte, si trovano a dover gestire un carico finanziario notevolmente superiore rispetto ai loro omologhi europei.

Segue alla Lombardia il Veneto, con un dispendio aggiuntivo di 1.224 milioni, l’Emilia-Romagna con 1.199 milioni e il Piemonte con 990 milioni. Anche il Lazio, la Toscana, la Campania, la Sicilia e la Puglia mostrano cifre significative, tutte superiori ai 500 milioni di euro, delineando un quadro nazionale di generale difficoltà.

A livello più locale, è interessante notare come la distribuzione dei costi aggiuntivi non sia uniforme neanche all’interno delle stesse regioni. Per esempio, la città di Roma ha sostenuto un onere maggiore rispetto ad altre città italiane, con un costo aggiuntivo di 596 milioni di euro. Anche Milano e Torino seguono con 523 e 430 milioni rispettivamente. Altre città significative in questo triste primato includono Brescia, Bergamo, e Napoli.

Questi dati non soltanto evidenziano la disparità geografica e industriale nel confronto con altri paesi dell’Unione Europea, ma sollevano anche interrogativi sulle misure di sostegno che possono essere attivate per attenuare l’impatto di tali spese straordinarie. In un clima economico già pressato da incertezze globali, l’artigianato italiano, noto per il suo contributo significativo al tessuto produttivo del paese, potrebbe risentire gravemente di queste condizioni se non adeguatamente supportato.

Il dibattito su come procedere è aperto, con proposte che vanno dalla riduzione delle accise sulla energia a incentivi specifici per le PMI, fino alla promozione di tecnologie più efficienti e sostenibili. La sfida sarà implementare soluzioni che non solamente aiutino le imprese a breve termine, ma che promuovano anche un percorso di transizione energetica e sostenibilità ambientale che le aziende possano sostenere nel lungo termine.

In conclusione, l’analisi di Confartigianato non solo mette in luce le difficoltà immediate, ma pone anche le basi per una riflessione più ampia sul futuro dell’industria artigianale italiana nel contesto di un’economia sempre più globalizzata e interconnessa. La risposta a queste sfide sarà cruciale per determinare la resilienza e la competitività delle PMI italiane nei prossimi anni.