Sotto una pioggia incessante, un momento memorabile ha segnato l’evoluzione infrastrutturale della città di Lecco. Il Ministro dei Traporti, Matteo Salvini, ha dato il via ufficiale ai lavori del ‘4/o Ponte’ di Lecco, un’opera di notevole importanza che promette di migliorare la mobilità nella regione lombarda in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026.
Il nuovo ponte sarà situato nei pressi del Terzo Ponte, ufficialmente noto come ponte Alessandro Manzoni, e si estenderà sul Lago di Garlate, rappresentando un importante snodo per favorire e velocizzare il transito verso la Valtellina da Milano. L’opera è stata salutata con grande entusiasmo sia dalle autorità locali che dai cittadini, ansiosi di beneficiare delle nuove opportunità in termini di trasporto e connettività.
Il Ministro Salvini ha deciso di rendere indimenticabile l’inaugurazione, mettendosi letteralmente alla guida di una ruspa, alzando la prima zolla di terra, un gesto fortemente simbolico che segna l’inizio dei lavori. Assistito da un operatore, ha espresso fiducia nel rispetto delle tempistiche previste, con la conclusione dei lavori fissata entro l’anno 2025.
L’attuale rete infrastrutturale della città di Lecco prevede già tre ponti, ognuno con una denominazione carica di storia e significato: il ponte Azzone Visconti, datato Medioevo; il ponte John Fitzgerald Kennedy, tributo al presidente statunitense; e il ponte Alessandro Manzoni, omaggio al celebre scrittore italiano e nativo di Lecco.
Questo quarto ponte non sarà solo un ulteriore attraversamento dell’Adda, ma anche un’arteria vitale che consentirà agli abitanti e ai visitatori di movimentarsi con maggiore efficienza, specialmente durante gli eventi olimpici, quando il flusso di persone sarà sensibilmente maggiore.
Con l’aggiunta di questo ponte, la regione lariana si mostra proattiva nel mettere in campo soluzioni concrete per il miglioramento del proprio tessuto urbanistico, con la vista rivolta a un evento di portata internazionale quale sono le Olimpiadi, garantendo che sia Lecco che i territori circostanti siano pronti ad accogliere il mondo intero a braccia aperte.