
La fusione tra ITA Airways e Lufthansa sta per diventare una realtà tangibile nel panorama aeronautico globale. Una lunga maratona negoziale, durata ben oltre sette mesi e condotta tra le viscide acquitrini concorrenziali di Bruxelles, oltre che nelle sinergiche sedi di Roma e Francoforte, sta giungendo al traguardo. Segnando un punto di svolta emblematico, il prossimo 3 luglio rappresenterà non solo un fatidico approdo al “sì” dell’Unione Europea, ma anche la celebrazione di una strategica integrazione nel settore.
La bilancia del consenso si è inclinata definitivamente quando le autorità antitrust dei Ventisette hanno espresso un concorde parere favorevole, permettendo a Palazzo Berlaymont di porre una data sul calendario. Il tutto, assestandosi in un preludio studiato e menzionato positivamente il 17 giugio, quando i primi segnali di approvazione a livello tecnico hanno iniziato a permeare l’atmosfera.
Con un investimento previsto di 829 milioni di euro, Lufthansa mira a integrare ITA nella sua vasta galassia aeronautica, puntando inizialmente al possesso del 41% del capitali di ITA, con l’obiettivo di ascendere al pieno controllo entro il 2033. Il ministro Giancarlo Giorgetti, proprio nell’acuirsi delle trattative, ha interpretato un ottimismo cauto, prudente rispetto alle aspettative che circondavano l’accordo.
Da Bruxelles a Roma, le reazioni sono all’unisono descritte come particolarmente positive. L’ambito team di Carsten Spohr, CEO di Lufthansa, ha definito l’intesa un vero e proprio “win-win”, capace di generare vantaggi incalcolabili non solo per le aziende aeree e il MEF, ma anche per l’Italia, l’Europa e il vasto pubblico di consumatori.
Non mancano, tuttavia, le delicate concessioni richieste per aplacare le preoccupazioni legate alle conseguenze antitrust. Si prevede l’applicazione di rigide disposizioni su tre fronti strategici: la diminuzione del dominio mercantile a Milano-Linate, il monopolio su certi tragitti di corto raggio tra Italia e alcuni paesi centro europei e i vincoli sulla competitività nei voli transatlantici da Fiumicino.
Nel dettaglio, l’accordo stipula che 15-17 coppie di slot all’aeroporto di Linate (corrispondenti a un totale di 30-34 voli giornalieri) saranno cedute per garantire una maggiore diversità operativa. Qui, compagnie come easyJet sono le più papabili a prendere la staffetta, sotto il vigile esame del corpo normativo europeo.
Per quanto concerne i collegamenti problematici a corto raggio, almeno un concorrente dovrà operare su queste tratte per un periodo minimo di tre anni. Per i voli intercontinentali, il compromesso anticipa l’arrivo di competitor capaci di proporre soluzioni dirette o, secondariamente, attrazioni indirette ma economicamente vantaggiose e rapide.
Con il placet dei regolatori europei e il supporto della collaborazione trasversale tra Lufthansa e le sue controparti nordamericane – United e Canada Airlines – si profila una nuova era sia per Roma che per Francoforte, il cui accordo definitivo si appresta a essere finalizzato non oltre novembre.
La prolusione di questa fusione suggerisce una ristrutturazione panoramica del trasporto aereo, sublimando le tradizionali dinamiche di mercato in nome di un’evoluzione cooperativa e beneficiaria globale. Una nuova geografia aerea è in lizza per essere disegnata sotto i cieli d’Europa, spianando la rotta verso orizzonti di insospettata modernità e cooperazione intercontinentale.