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La Pericolosa Missione di Papa Francesco in Iraq: Resoconto di un Viaggio Fra Rischi e Determinazione

In POLITICA
Dicembre 17, 2024

Nel marzo del 2021, Papa Francesco intraprese un viaggio storico in Iraq, nonostante le avverse condizioni di sicurezza e sanitarie globali. Una decisione audace, spinta dalla volontà ferrea di portare un messaggio di pace in una regione lacerata da anni di conflitti. Questo viaggio, come rivelato nell’autobiografia “Spera”, scritta in collaborazione con Carlo Musso e pubblicata da Mondadori, è stata un’impresa che ha sfidato numerosi avvertimenti e minacce concrete alla sua sicurezza.

Il pontefice ha confessato che il suo viaggio in Iraq fu sconsigliato da molti, a causa dell’elevato rischio associato alle condizioni di sicurezza nel Paese. Non solo la pandemia di Covid-19 imperversava ancora senza tregua, ma vi erano informazioni concrete su possibili attacchi terroristici mirati. Il nunzio apostolico in Iraq, monsignor Mitja Leskovar, era stato diagnosticato positivo al Covid-19 poco prima della partenza, aggiungendo ulteriori complicazioni. Ciononostante, il desiderio del Papa di essere presente, di testimoniare solidarietà e speranza, lo spinse a proseguire.

Durante il viaggio, i servizi di sicurezza britannici informarono la Gendarmeria Vaticana che una giovane donna e un furgone carico di esplosivi erano stati inviati per compiere attentati durante la permanenza del Papa a Mosul, una delle tappe più attese e simboliche del viaggio. Nonostante queste minacce incombenti, la visita non fu interrotta. La pronta reazione delle forze di polizia irachene neutralizzò i pericoli, un fatto che il Papa stesso menzionò nel suo racconto, sottolineando la triste realtà del “frutto avvelenato della guerra”.

Questa vicenda ci ricorda l’importanza e il peso delle decisioni di chi guida la Chiesa Cattolica, mostrando che oltre al ruolo spirituale, vi è un costante dialogo con dinamiche globali complesse e spesso pericolose. Il viaggio di Papa Francesco in Iraq diventa così un simbolo della lotta tra la speranza di pace e la realtà di un mondo diviso e ferito.

Nonostante i rischi, la visita ha rappresentato un momento di grande significato per i cristiani in Iraq e per la popolazione dell’intera regione, dimostrando la solidarietà e il sostegno della comunità internazionale verso un popolo stremato da decenni di conflitti.

Le riflessioni del Papa, documentate nella sua autobiografia, offrono una finestra unica e personale sui pensieri e le emozioni di un leader religioso di fronte alle sfide del nostro tempo. La sua determinazione a portare un messaggio di riconciliazione e pace in luoghi di grande sofferenza è un esempio potente di leadership morale e coraggio personale, qualità sempre più necessarie in un mondo conflittuale.

Attraverso queste pagine, Papa Francesco non solo condivide la cronaca di un viaggio ricco di pericoli, ma anche il profondo desiderio di un mondo più giusto e pacifico, un obiettivo che continua a guidare le sue azioni e il suo ministero. Con la pubblicazione di “Spera”, abbiamo l’opportunità di riflettere sui principi di resistenza e speranza che possono illuminare anche i momenti più bui della storia umana.