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La Posizione del Papa sulla Politica Migratoria di Trump: tra Etica e Demografia

In POLITICA
Gennaio 19, 2025

In una recente intervista concessa a Fabio Fazio nel programma “Che tempo che fa”, Papa Francesco ha espresso una posizione ferma e chiara riguardo le politiche migratorie, in particolare quelle che potrebbero caratterizzare la nuova amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Con termini decisi e diretti, il Pontefice ha etichettato come una “disgrazia” l’intenzione di espellere i migranti irregolari, rimarcando come questa decisione metterebbe in difficoltà le fasce più vulnerabili della società, ovvero i migranti stessi.

Il Papa ha messo in luce un aspetto spesso trascurato nel dibattito politico: il legame tra demografia e immigrazione. Ha specificato che in Italia l’età media è attualmente di 46 anni, evidenziando una nazione profondamente segnata da un’inquietante crisi demografica. La bassa natalità italiana è un fenomeno noto e discussione di politiche incentrate sulle famiglie e sulla natalità è da tempo all’ordine del giorno, senza trovare finora una risposta efficace.

Seguendo questa linea, il Papa ha suggerito una soluzione apparentemente provocatoria ma intrisa di pragmatismo: “Se non fai i figli, fai entrare i migranti”. Questa affermazione va oltre la semplice provocazione; riflette una realtà in cui l’immigrazione può effettivamente rappresentare una risorsa vitale per paesi con una popolazione sempre più anziana e con tassi di natalità in declino. Il flusso di nuovi cittadini non solo può contribuire al rinnovamento demografico, ma anche all’innovazione culturale e al dinamismo economico.

La critica del Papa nei confronti delle politiche restrittive sull’immigrazione si inserisce in un discorso più ampio sulle responsabilità sociali e etiche dei governi. Mettendo in luce i pericoli di una politica che scarica sulle spalle dei più poveri le conseguenze di disuguaglianze preesistenti e di problemi strutturali, il Papa chiama ad una riflessione sulla responsabilità collettiva verso gli ultimi, verso coloro che cercano rifugio, sicurezza e un futuro migliore.

Il messaggio del Papa si contrappone alla narrativa spesso promulgata da alcuni settori politici che vedono nell’immigrazione un problema piuttosto che una soluzione. Tuttavia, resta chiaro che l’approccio proposto dal Pontefice richiederebbe un profondo cambiamento di mentalità e di politiche, orientate più all’inclusione e meno alla esclusione.

Le parole di Papa Francesco non cadono nel vuoto ma alimentano il dibattito internazionale su come gestire le migrazioni in un mondo globalizzato in cui gli equilibri demografici si stanno rapidamente trasformando. Se l’Europa e gli Stati Uniti risponderanno a questa sfida attraverso politiche più accoglienti o più restrittive è una questione ancora aperta, ma le implicazioni di queste scelte saranno determinanti per il futuro delle società occidentali.

Siamo, quindi, di fronte a un bivio storico: seguire i principi di solidarietà e accoglienza, rispettando la dignità e i diritti degli emigrati, o chiudere le porte, aumentando le tensioni sociali e abbracciando una visione ristretta di ciò che significa essere una società avanzata nel XXI secolo. La direzione che prenderemo non sarà soltanto rivelatrice del nostro presente, ma plasmerà decisamente anche il nostro futuro collettivo.