
In un contesto economico globalmente incerto, il settore del risparmio gestito in Italia ha chiuso il 2024 con cifre che instillano una rassicurante fiducia tra gli investitori e gli addetti ai lavori. A dicembre, il volume di raccolta ha toccato la notevole cifra di 13,4 miliardi di euro, portando il totale annuo a un incremento di 30,1 miliardi di euro. Questi dati, estratti dalle statistiche preliminari fornite da Assogestioni, riflettono una resilienza significativa e una propensione all’investimento che sorprende positivamente date le condizioni economiche variegate.
Il patrimonio complessivamente gestito segna un leggero decremento, attestandosi a 2.499 miliardi di euro a dicembre rispetto ai 2.504 miliardi di novembre. Questa minima contrazione, dello 0,7%, è attribuibile principalmente alle fluttuazioni di mercato che hanno influenzato negativamente le performance complessive. In particolare, i fondi aperti hanno mostrato una riduzione di valore dello 0,4%, malgrado l’ingente afflusso di capitale nuovo.
Analizzando i dati più da vicino, i fondi obbligazionari emergono come i grandi protagonisti del mese, con afflussi per 3,19 miliardi di euro. Questo suggerisce una tendenza verso la ricerca di sicurezza e rendimenti stabili da parte degli investitori, che in tempi di incertezza economica tendono a preferire strumenti finanziari meno rischiosi. Al contrario, i fondi azionari hanno registrato una fuga di capitali, con deflussi per 392 milioni di euro, riflettendo la prudenza degli investitori di fronte alle volatilità dei mercati azionari globali.
Un aspetto rilevante riguarda i fondi monetari, i quali hanno visto una crescita positiva con una raccolta netta di 1,78 miliardi di euro. Questo aumento è indicativo di un orientamento verso liquidità immediata e investimenti a breve termine, una strategia che molti adottano in periodi di incertezza per preservare il capitale e mantenere una posizione di reattività agli sviluppi del mercato.
Sul fronte delle gestioni di portafoglio, dicembre ha evidenziato un robusto incremento, con una raccolta complessiva di 8,28 miliardi di euro. Di questi, la maggior parte, ovvero 7,14 miliardi, proviene dalle gestioni istituzionali. Questo segmento dimostra quindi una continua fiducia da parte delle istituzioni, che rimangono attive nel reinvestire e ottimizzare le loro risorse finanziarie nonostante le sfide economiche. Le gestioni retail, con un modesto ma significativo 1,14 miliardi di euro, indicano che anche il piccolo investitore rimane impegnato nel perseguimento di strategie di risparmio e investimento.
Alessandro Rota, direttore dell’ufficio studi di Assogestioni, anticipa una chiusura d’anno positiva per il settore del risparmio gestito, sottolineando l’importanza dei dati definitivi che saranno disponibili con la mappa trimestrale. Questi ultimi saranno determinanti per confermare i trend di crescita o identificare nuove sfide.
In conclusione, il risparmio gestito si conferma un pilastro fondamentale per l’ecosistema economico-finanziario italiano, rappresentando non solo una scelta di investimento per il presente, ma anche una strategia di sicurezza per il futuro. Con la chiusura del 2024, il settore si proietta verso il nuovo anno con una base solida e una direzione chiara, pronta ad affrontare le inevitabili sfide e a capitalizzare le opportunità che emergeranno.