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L’endorsement di Crosetto alla politica difensiva europea di Von der Leyen

In POLITICA
Agosto 31, 2024

Durante il recente Globsec Prague Forum del 2024, Guido Crosetto, attuale Ministro della Difesa, ha espresso un sostegno convinto alla decisione di Ursula von der Leyen di nominare un nuovo Commissario europeo dedicato esclusivamente alla Difesa. Questa mossa, secondo Crosetto, è non solo appropriata ma essenziale per rafforzare il pilastro europeo della NATO.

L’importanza di una sinergia tra l’UE e la NATO è un tema ricorrente nei discorsi sulla sicurezza internazionale, e la dichiarazione di Crosetto ne sottolinea la criticità. “Non c’è difesa occidentale al di fuori della NATO,” ha affermato, evidenziando la capacità unica dell’alleanza atlantica di offrire deterrenza contro minacce esterne.

Le parole di Crosetto arrivano in un periodo di incertezze geopolitiche e sfide crescenti, da attori statali ostili fino alle minacce asimmetriche come il terrorismo e i cyber-attacchi. L’Europa si trova a un bivio: da una parte necessita di rafforzare la propria autonomia strategica, dall’altra deve garantire che tale autonomia non si traduca in una frammentazione della postura difensiva transatlantica.

La decisione di Von der Leyen di introdurre una figura a livello di commissario dedicata alla Difesa potrebbe essere vista come un tentativo di bilanciare queste due esigenze. Dotare l’Unione Europea di una voce autoritativa e specifica sulla difesa potenzia il dialogo all’interno della NATO, promuovendo una maggiore coerenza nelle risposte ai vari scenari di crisi.

Tuttavia, ciò solleva anche questioni rilevanti sul come l’UE intenderà precisamente configurare questo nuovo incarico. La gestione delle competenze tra il nuovo commissario e gli altri organi EU, incluse le relazioni esterne e la commissione per la sicurezza, sarà cruciale per evitare sovrapposizioni di ruoli e potenziali conflitti burocratici.

Inoltre, l’efficacia di questo ruolo dipenderà ampiamente dalla capacità dell’UE di formulare politiche di difesa che siano non solo reattive, ma anche proattive. L’Europa dovrà forgiare una visione difensiva che sia inclusiva delle varie percezioni di sicurezza dei suoi membri, salvaguardando al contempo gli interessi collettivi.

Nonostante le buone intenzioni, la strada per una vera autonomia strategica europea, integrata e non antagonista rispetto alla NATO, appare ancora lunga e complessa. La dipendenza europea dalle capacità militari americane rimane significativa, e qualsiasi tentativo di decoupling potrebbe non solo indebolire la deterrenza dell’alleanza, ma anche esporre l’UE a nuove vulnerabilità.

Di fronte a queste sfide, il sostegno di figure chiave come Crosetto è senza dubbio un segnale positivo per Von der Leyen. Tuttavia, sarà cruciale osservare come questo appoggio si tradurrà in azioni concrete e quali compromessi saranno necessari per mantenere l’equilibrio tra autonomia europea e coesione transatlantica.

In conclusione, la nomina del nuovo commissario europeo della Difesa è un passo promettente per l’UE, ma uno che porta con sé una serie di complicazioni diplomatiche e strategiche. Nell’arena internazionale sempre più complessa di oggi, il successo di questa iniziativa dipenderà dalla capacità dell’Europa di navigare abilmente tra le esigenze di sovranità e solidarietà.