Nel 2023, l’industria italiana dello spettacolo e dello sport ha mostrato segnali vigorosi di crescita, contrassegnati da una notevole espansione delle forze lavorative e da un incremento sostanziale delle retribuzioni annuali medie. Secondo l’ultimo report dell’Osservatorio della gestione Inps, il numero dei lavoratori legati al mondo dello spettacolo che hanno percepito almeno una giornata di retribuzione durante l’anno è salito a 367.535, marcando un aumento del 4,9% rispetto al 2022. Questo si traduce in un totale aggiuntivo di 17.275 professionisti attivi nel settore.
L’analisi delle retribuzioni rivela che la retribuzione media annua si attesta a 11.299 euro, con un piccolo ma significativo aumento dello 0,2% rispetto all’anno precedente. In termini di giornate lavorative, vi è stata una lieve contrazione, con una diminuzione dell’1,1% rispetto al 2022, indicando una media annua di 95 giornate retribuite per lavoratore.
Questo panorama evidenzia dinamiche interessanti nei vari sotto-settori dello spettacolo. Gli attori e i truccatori si sono distinti per la loro crescita robusta, segnalando un rispettivo incremento del 9,4% e del 9%. Al contrario, altre categorie professionali come registi e sceneggiatori hanno visto una diminuzione del 12,2%, mentre i dipendenti delle imprese di noleggio film hanno registrato un calo dell’1,4%.
Il gruppo degli attori si conferma come il segmento più numeroso, comprendendo 99.959 professionisti, pari al 27,2% del totale dei lavoratori dello spettacolo. Tra gli attori, la sotto-categoria “Generici e figuranti speciali” rimane particolarmente prominente, rappresentando 62.481 lavoratori nell’anno in analisi.
Passando al dominio degli sportivi professionisti, il 2023 ha segnato un aumento dell’8,5% rispetto all’anno precedente, con 9.836 atleti che hanno versato almeno un contributo previdenziale. Il calcio continua a dominare la scena, con una percentuale impressionante del 92,7% di questi sportivi affiliati alla Federazione calcio. La distribuzione geografica di questi professionisti mostra una concentrazione maggiore nel Nord Italia, dove il 55,9% di loro è attivo, specialmente nel Nord-ovest con una percentuale del 33,4%.
Questi dati forniti dall’Inps non soltanto illustrano una ripresa vibrante del settore dell’intrattenimento e dello sport, ma riflettono anche le trasformazioni socio-economiche in atto. La tendenza all’aumento del numero di giornate lavorative retribuite e delle retribuzioni nel settore dello spettacolo suggerisce una stabilizzazione post-pandemica, nonostante le sfide persistenti della contrazione del lavoro in alcune categorie.
Di fronte a questo scenario mutevole, gli stakeholder dell’industria dell’intrattenimento e dello sport si trovano di fronte a opportunità e sfide rilevanti. La crescita dei gruppi professionali e la redistribuzione geografica degli sportivi indicano cambiamenti nelle preferenze e nelle pratiche lavorative che potrebbero influenzare le politiche future del settore.