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Linea Dura sulle Detenute Madri: La Fine del Rinvio Automatico della Pena

In POLITICA
Luglio 09, 2024

Nel panorama legislativo italiano emergono novità significative relative alla condizione delle detenute madri. Il disegno di legge (ddl) sulla sicurezza attualmente in discussione presso le commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera propone una revisione sostanziale delle norme vigenti che tutelano le donne incinte o con figli minori di un anno.

La norma attuale, che impedisce l’incarcerazione di donne incinte o madri di neonati, escludendo casi eccezionali, potrebbe subire una trasformazione radicale. Infatti, il ddl intende rendere facoltativa la sospensione della pena per queste categorie, eliminando di fatto l’obbligo del rinvio. In seguito a questa modifica, le donne in queste condizioni potrebbero essere destinate a scontare la loro pena in carcere.

Questo cambiamento ha suscitato l’apprezzamento della Lega e del suo leader, Matteo Salvini, che ha enfatizzato la necessità di questa misura per arginare il fenomeno di reati minori, come i furti, spesso commessi da donne in stato di gravidanza. Secondo Salvini, tale situazione sfruttava una lacuna legislativa che necessitava di essere colmata per proteggere la sicurezza pubblica.

Tuttavia, non mancano voci critiche all’interno della maggioranza e dell’opposizione. Forza Italia, per esempio, si è astenuta dal votare gli emendamenti proposti dall’opposizione che miravano a mantenere la norma esistente. Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in commissione, ha annunciato l’intenzione del suo partito di presentare un emendamento durante la sessione plenaria per tentare di ripristinare l’automatismo della sospensione della pena.

Le reazioni delle opposizioni sono state fortemente negative, con termini come “crudele” utilizzati da Mara Carfagna, presidente di Azione, per descrivere l’implicazione di inviare madri e bambini in carcere. Michela De Bise del Partito Democratico ha evidenziato la contraddizione in una politica che non sembra tener conto dei diritti dei minori, i quali dovrebbero essere protetti dall’utilizzo strumentale in situazioni penali.

In aggiunta alla discussione su questo argomento, il ddl introduce anche altre misure controverse, come l’aggravante per i reati commessi nei treni o nelle immediate vicinanze delle stazioni della metro, una proposta che il Movimento 5 Stelle ha descritto come mera propaganda politica.

In conclusione, la proposta di modifica del trattamento delle detenute madri rappresenta un punto di svolta nella legislazione penale italiana che solleva questioni complesse sulla giustizia sociale e i diritti dei bambini. Il dibattito che ne consegue promette di essere acceso, implicando una riflessione profonda sul bilanciamento tra sicurezza e tutela dei diritti delle persone più vulnerabili nella società.