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L’inflazione negli USA non raggiungerà il 2% prima del 2025, afferma Powell

In ECONOMIA
Luglio 02, 2024

Durante l’intervento recentemente svolto a Sintra, Jerome Powell, Presidente della Federal Reserve degli Stati Uniti, ha delineato un scenario prolungato per il rientro dell’inflazione al target del 2%. Secondo Powell, nonostante gli sforzi in corso, questo obiettivo non verrà raggiunto nel breve termine, prevedendo un possibile ritorno ai livelli desiderati solo alla fine del 2025 o all’inizio del 2026.

Quest’analisi di Powell arriva in un momento di crucialità economica, dove ogni variazione dei tassi di inflazione è osservata con sospetto dal mercato e dalle istituzioni finanziarie a livello globale. La politica monetaria attualmente in vigore negli Stati Uniti è categorizzata come restrittiva, con la chiara intenzione di rimanere in tale stato per contenere le pressioni inflazionistiche senza frenare drasticamente la crescita economica.

Il mantenimento di una politica monetaria restrittiva indica che i tassi d’interesse rimarranno elevati, influenzando di conseguenza i prestiti agli individui e alle imprese, con il chiaro intento di moderare i consumi e gli investimenti e di conseguenza ridurre la pressione inflazionistica. Nonostante gli evidenti progressi fatti nella gestione dell’inflazione, Powell sottolinea che la strada per una stabilizzazione è ancora lunga e richiederà un impegno sostenuto e misure coerenti nel tempo.

Gli effetti di questa politica sono notevoli sul piano interno, ma anche sul panorama economico globale, influenzando direttamente i mercati emergenti e le economie più esposte alla dinamica dei tassi d’interesse statunitensi. Imprese e consumatori si trovano così a dover navigare in un ambiente di incertezza, dove la pianificazione a lungo termine diventa sempre più complessa.

Questo scenario apre diversi interrogativi: quali saranno gli effetti a medio termine di una prolungata politica di tassi d’interesse elevati? E quale impatto avrà sulla ripresa post-pandemica, considerando che molte economie stanno ancora cercando di recuperare le perdite degli ultimi anni?

Di fronte a questi interrogativi, la comunicazione di Powell a Sintra assume un ruolo ancora più fondamentale. Essa non solo orienta le aspettative di mercato e dei policy maker, ma pone anche l’accento sulla necessità di una navigazione cauta e misurata delle acque turbolente dell’economia globale.

La questione dell’inflazione, così centrale nel discorso del Presidente della Fed, si inserisce quindi in un contesto più ampio, che considera non solo la salute economica degli Stati Uniti, ma anche quella dell’intero sistema finanziario mondiale. La strada verso il 2% dell’inflazione è lunga e tortuosa, richiedendo non solo saggezza nelle scelte politiche, ma anche una resilienza quasi imperturbabile da parte delle istituzioni preposte. Il dibattito che ne deriva è, e resterà, uno dei pilastri portanti per la conduzione delle politiche economiche in un mondo in continua evoluzione.

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Redazione