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L’Italia Pioniera nella Regolamentazione delle Attività Subacquee

In POLITICA
Settembre 27, 2024

Il Governo italiano ha recentemente fatto un importante passo avanti nella normativa che regola il settore subacqueo. Con l’approvazione in Consiglio dei Ministri di un disegno di legge composto da 35 articoli, attualmente al vaglio del Parlamento, l’Italia si configura tra i primi paesi a implementare una normativa così comprensiva e dettagliata per questo ambito. L’iniziativa, come sottolineato dal Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, posiziona l’Italia all’avanguardia nella sicurezza e gestione delle risorse marin.

Il disegno di legge introduce regolamentazioni chiare per la gestione delle attività subacquee, sia da un punto di vista della sicurezza che dello sviluppo tecnologico e scientifico. Viene creata l’Agenzia per la Sicurezza delle Attività Subacquee (ASAS), che opererà sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Questo organismo sarà guidato da un Direttore Generale selezionato in base a stringenti criteri di competenza ed esperienza, proposto dal Ministro della Difesa.

L’obiettivo primario della nuova normativa è dunque di sviluppare un quadro di regole chiaro che possa coordinare e controllare tutte le attività svolte sotto la superficie dell’acqua. Attualmente, le regolamentazioni si limitano a profondità fino a 40 metri, ma ci sono piani per estendere la copertura a zone più profonde, comprese le estrapolazioni per il passaggio sicuro di sommergibili nelle acque territoriali italiane.

Le responsabilità dell’ASAS saranno molteplici: dalla definizione di standard minimi di sicurezza per il dive e per il traffic maritime, alla promozione di avanzamenti tecnologici nel campo subacqueo. Questo includerà anche il sostegno alla ricerca scientifica rivolta alla geologia dei fondali marini, cruciali per la comprensione e la prevenzione di fenomeni come i sismi.

In un contesto globale in cui le attività subacquee assumono una rilevanza sempre maggiore, sia per lo sviluppo economico che per la ricerca scientifica, l’Italia dimostra una sensibilità particolare verso questi temi. Non solo vengono prese in considerazione le implicazioni a livello di sicurezza e conduzione tecnica dei mezzi subacquei, ma si guarda anche alla salvaguardia del patrimonio marino ed alla sua valorizzazione attraverso le tecnologie più avanzate.

Con l’introduzione di queste normative, il governo si propone inoltre di proteggere e valorizzare le risorse, contribuendo alla creazione di un modello di gestione sostenibile che potrebbe servire da riferimento anche oltre i confini nazionali.

In conclusione, questa regolamentazione rappresenta un punto di svolta nell’approccio italiano al mondo subacqueo. Non solo risponde alle esigenze di sicurezza e di controllo, ma spiana la strada a una gestione integrata e attenta delle risorse marine, fondamentale per lo sviluppo sostenibile del territorio e dell’economia connesse al mare.