Durante il recente intervento al Festival del pensare contemporanea, tenutosi a Piacenza, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto un eloquente appello ai giovani dell’Italia, sottolineando l’importanza cruciale del pensiero indipendente e della responsabilità individuale in un’epoca segnata da informazioni spesso distorte e manipolate.
Citando il sociologo tedesco Max Weber, Mattarella ha ricordato che “il possibile non verrebbe raggiunto se non si tentasse sempre l’impossibile”. Con questo riferimento, il presidente ha stimolato i giovani a non accontentarsi della realtà così come viene presentata, ma a perseguire obiettivi più ambiziosi e talvolta anche inimmaginabili, spingendo oltre i confini dell’ordinario e del prevedibile.
Tuttavia, la vera essenza del suo discorso non risiedeva solo nell’incitare al superamento dei limiti, ma nell’urgenza di riconoscere e smascherare le ambiguità della nozione di realismo. Secondo il capo dello Stato, “essere realisti” è un’espressione che può essere interpretata in modi molteplici, talvolta ingannevoli. Questa visione è particolarmente pertinente in un contesto in cui i fatti possono essere facilmente manipolati e presentati attraverso lenti distorte, al fine di servire specifici interessi.
Mattarella ha quindi approfondito come questa rappresentazione soggettiva dei fatti sia spesso sfruttata per promuovere notizie false, le cosiddette fake news, che distorcono la realtà a beneficio di particolari agende politiche o economiche. In questa lotta alla disinformazione, il presidente vede essenziale il ruolo dei giovani, i quali devono esercitare un pensiero critico, autonomo, liberi da pregiudizi e influenze esterne, per interpretare la realtà in modo corretto e fondato.
La responsabilità individuale è stata un altro cardine del suo discorso. Mattarella ha sottolineato come, in ultima analisi, la responsabilità delle decisioni e delle azioni non può essere delegata o rinviata ad altri. Ogni individuo, specialmente le nuove generazioni, deve assumere un ruolo attivo nel delineare non solo il proprio futuro, ma anche quello della società in cui è inserito.
L’appello del Presidente, quindi, non è solamente un invito alla riflessione, ma un vero e proprio mandato all’azione. È essenziale che i giovani si impegnino attivamente per combattere la manipolazione delle informazioni e promuovere una società più giusta, equa e trasparente.
In conclusione, il messaggio di Mattarella si configura come un incitamento a non accettare passivamente le informazioni, ma a valutarle, a interrogarsi e, infine, a pensare con la propria testa. Solo così i giovani potranno formare una società resiliente, capace di affrontare non solo le sfide del presente, ma anche quelle del futuro.