Accolto da un lungo e caloroso applauso, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato il protagonista principale alla cerimonia conclusiva del Festival del Pensare Contemporaneo, tenutasi nel suggestivo contesto del Palazzo Gotico di Piacenza. L’evento, intitolato “A scuola per vivere la meraviglia”, ha rappresentato l’apice di un progetto formativo che ha coinvolto studenti da ogni parte d’Italia, promosso con il sostegno del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Durante il suo discorso, Mattarella ha toccato temi essenziali che spaziano dall’importanza dell’autonomia di pensiero all’interazione critica con la tecnologia, evidenziando come, in un’epoca segnata da ritmi sfrenati e da un incessante flusso informativo, il rischio principale sia quello di una passività intellettuale che può consumare le fondamenta stesse della nostra società.
Il Presidente ha messo in luce il pericolo di una vita vissuta in “modalità automatica”, dove le app e le tecnologie, pur essendo risorse incredibili, tendono a canalizzare il nostro pensare anziché stimolarlo. Ha citato il pensiero di Lamberto Maffei sul valore della lentezza e il modo in cui Milan Kundera celebra questo concetto come strumento di memoria e di profonda connessione con la realtà.
Inoltre, Mattarella ha affrontato la questione della sostenibilità ambientale, facendo riferimento all’influenza che ogni piccolo gesto, come il battito d’ali di una farfalla, può avere su scala globale. Questo esempio ha mirato a illustrare l’imprevedibilità degli avvenimenti ma anche la capacità umana di interagire consapevolmente con il proprio ambiente.
I giovani partecipanti al Festival hanno avuto un ruolo attivo nell’evento, con la presentazione di progetti e riflessioni che si sono concretizzati in otto “lettere di futuro”, indirizzate al capo di Stato, alcune delle quali sono state lette durante la cerimonia. Queste lettere rappresentano una testimonianza dell’engagement e dell’acume dei nostri studenti, determinati a far valere la loro voce in una società sempre più complessa.
Il discorso di Mattarella non si è limitato a riflessioni abstract; ha esplicitamente invitato i giovani ad abbracciare un approccio riflessivo e critico, delineando questa capacità come una vera e propria “esercitazione alla cittadinanza”, come ribadito dalla nostra Costituzione. Secondo il Presidente, solo attraverso questo processo si può dare un contributo significativo alla società e costruire un futuro che rispecchi non solo le esigenze, ma soprattutto i valori di chi sarà chiamato a viverlo.
Il Presidente si è poi trasferito al Municipale per un concerto celebrativo dei 220 anni di attività dell’omonimo teatro di Piacenza, sottolineando ancora una volta il profondo legame tra cultura, storia e responsabilità sociale.
La visita di Mattarella a Piacenza sarà ricordata come un momento di alta valenza educativa e sociale, ricco di spunti di riflessione che spingono alla riconsiderazione dell’approccio individuale e collettivo verso le grandi questioni del nostro tempo.