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Mps all’assalto di Mediobanca: la grande mossa nel panorama bancario italiano

In ECONOMIA
Gennaio 24, 2025

In un contesto economico nazionale che si muove sempre più verso consolidamenti strategici, Monte dei Paschi di Siena (Mps) ha sorpreso il mercato con un’audace mossa di crescita, annunciando un’offerta pubblica di scambio (Ops) per l’acquisizione di Mediobanca. La storica banca siennese, che ha visto una rinascita notevole dopo anni di difficoltà finanziarie, propone agli azionisti di Mediobanca un cambio azionario di 2,3 azioni Mps per ogni azione di Mediobanca, con un valore di 15,992 euro per azione, offrendo un premio del 5% rispetto alla chiusura del mercato precedente, valutando il capitale di Mediobanca a circa 13,3 miliardi di euro.

Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Mps, ha definito questa operazione non solo come amichevole, ma anche come un passo decisivo per creare un “nuovo campione nazionale” nel settore del credito, puntando a proteggere e valorizzare ulteriormente i due brand di eccellenza. L’Ops oltre a rafforzare il profilo commerciale e finanziario di Mps, permetterà alla banca di accelerare l’utilizzo del ‘tesoretto’ fiscale delle Dta, proiettato a generare 500 milioni di capitale annuo per un periodo di sei anni, garantendo agli azionisti di Mediobanca un valore netto aggiunto di 1,2 miliardi.

Tale manovra ha sollevato un vasto interesse tra gli osservatori del settore, con il governo che ha espresso orgoglio per la rinascita di Mps e la sua nuova strategia di espansione. Tuttavia, la direzione di Mediobanca ha percepito l’offerta come ostile, annunciando un consiglio di amministrazione imminente per valutare la proposta e pianificare le possibili difese, compreso il diritto di veto su eventuali operazioni straordinarie da parte degli azionisti di minoranza, tra cui Delfin e Caltagirone.

Un elemento chiave dell’offerta di Mps è anche l’acquisizione indiretta del 13% di Generali detenuto da Mediobanca, che potrebbe consolidare ulteriormente la presenza di Delfin e Caltagirone in Generali, avvicinandoli al limite di controllo del 30%.

Oltre alle implicazioni strategiche e finanziarie, l’operazione ha avuto un impatto immediato sul mercato: Mps ha registrato una flessione del 6,9% mentre Mediobanca ha visto un incremento del 7,7%, ribaltando il premio iniziale in uno sconto serale del 9,3%. Questa fluttuazione riflette le incertezze e le speculazioni del mercato sulle sinergie promesse e sui potenziali rischi di integrazione, con alcuni analisti che esprimono scepticismo sul raggiungimento dei benefici annunciati.

In questo scacchiere finanziario, il destino di questa grande mossa di Mps sarà deciso nei prossimi mesi, con il mondo bancario e politico italiano che osserverà con attenzione gli sviluppi. Nel frattempo, l’assemblea di Siena si appresta a votare un aumento di capitale per sostenere l’offerta, evidenziando come quest’ultima sia parte di una strategia ben più ampia e complessa, mirata a ristrutturare e potenziare il settore bancario in un’Italia che cerca di posizionarsi con forza sullo scacchiere economico europeo.